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Nuovi supermercati in arrivo, il no di Confesercenti Arezzo

L'intervento dell'associazione sul Piano Strutturale Intercomunale del Casentino: "Prevista un'esuberante quantità di medie superfici di vendita a scapito dei negozi di vicinato"

Sull'adozione del Piano Strutturale Intercomunale del Casentino, Confesercenti Arezzo ha presentato le osservazioni all’Unione dei Comuni chiedendo un incontro ai sindaci della vallata in modo da potersi confrontare sulle scelte che influenzeranno il territorio e l'economia per il futuro. Secondo Confesercenti “non c'è bisogno di pianificare un'esuberante quantità di medie superfici di vendita, peraltro con una previsione di nuove edificazioni ben superiore a quelle da recuperare. Le scelte di urbanistica commerciale richiedono ragionamenti che tengano conto della peculiarità dei territori. C'è bisogno che vengano tutelati e valorizzati. È per questo che è necessario valutare gli effetti sociali ed economici derivanti dalle nuove strutture commerciali”. Per media superficie di vendita si può intendere, ad esempio, quella di un supermercato.

“È evidente - aggiunge Confesercenti - che gli effetti delle scelte avranno un impatto sulle attività locali che sono in gran parte piccole imprese familiari gestite da imprenditori residenti in Casentino”.

Dopo l'analisi del piano strutturale intercomunale del Casentino, Marco Alterini presidente di Confesercenti Casentino e vicepresidente provinciale ritiene che "le nuove medie superfici di vendita previste non corrispondono alle future esigenze della popolazione sia a seguito del calo di popolazione sia a seguito della strutturale denatalità”.

“Il Piano Strutturale, per come adottato - puntualizza Alterini - prevede un significativo sbilanciamento delle previsioni per le nuove strutture commerciali. Essendo, tra l'altro, tutti i nostri politici di vallata convinti che il futuro economico del Casentino dovrà necessariamente passare attraverso un incremento dello sviluppo turistico, come è giusto che sia, per attuare ciò dobbiamo salvare i nostri borghi e centri storici che sono strettamente legati alla sopravvivenza dei negozi di vicinato”.

E così Confesercenti tramite la direttrice Valeria Alvisi chiede “l’azzeramento delle previsioni per le medie strutture di vendita e la pianificazione del commercio nelle sole forme degli esercizi di vicinato. E solo nel caso in cui le amministrazioni non accolgano la richiesta di azzerare il dimensionamento per le medie superfici di vendita, l'associazione di categoria ipotizza che possa essere previsto il dimensionamento per medie superfici di vendita ma in maniera considerevolmente ridotta e ammesso esclusivamente per gli interventi di recupero. In ogni caso è da escludere che siano ammessi interventi per l'edificazione di nuove medie superfici”.

In ogni caso servono studi e analisi per valutare gli effetti, aggiunge Confesercenti. “Inoltre chiediamo che la previsione, mediante recupero, di nuove medie superfici di vendita - conclude Alvisi - sia ammessa dal Piano Operativo-Regolamento Urbanistico solo dopo aver attentamente valutato gli effetti economici e ambientali prodotti dall'intervento”.

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