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Economia

Distretti, vola l'export toscano: l'oro aretino segna una crescita dell'11 per cento

Positivo l'intero comparto moda, bene pelletteria e calzatura (+7 per cento) e abbigliamento (+4,8)

Migliora anche nel secondo trimestre  il trend già positivo delle esportazioni dei distretti tradizionali toscani, con una crescita del 20,1%, superiore al 16,0% realizzato nei primi tre mesi dell’anno.

Dal Monitor dei Distretti della Toscana, realizzato dalla irezione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, emerge che, complessivamente, nel primo semestre 2019 le esportazioni toscane si attestano a 10,2 miliardi (+18,2%) consentendo alla Toscana di distinguersi come prima regione italiana per variazione delle esportazioni distrettuali.

Si conferma decisivo il contributo dei distretti del sistema moda e in particolare la Pelletteria e
calzature di Firenze (+55,4% nel primo semestre del 2019), l’Abbigliamento di Empoli (+73,5%) e le Calzature di Lamporecchio (+36,0%) guidate dal momento particolarmente positivo del mercato del lusso che sta accompagnando la crescita nei mercati esteri con significativi investimenti per sviluppare la capacità produttiva. Sempre nel comparto moda si distingue anche l’area aretina con i distretti dell’Oreficeria di Arezzo (+11,4%), la Pelletteria e calzature di Arezzo (+7,0%) e il Tessile e abbigliamento di Arezzo (+4,8%). Sostanzialmente stabile il distretto del Tessile e abbigliamento di Prato (-0,6%), mentre resta negativo l’andamento della Concia e calzature di S. Croce e delle Calzature di Lucca (-16,4%).

La filiera agro-alimentare presenta un andamento leggermente positivo (+0,6%) grazie alle crescite registrate dal distretto dei Vini dei colli fiorentini e senesi (+2,7%) e del Florovivaismo di Pistoia (+10,5%) che riescono a più che compensare il calo dell’Olio toscano (-6,7%).

Tra le altre specializzazioni distrettuali, si evidenzia il buon andamento della Nautica di Viareggio (+5,0%) e del Marmo di Carrara (+1,8%), mentre si assiste a un calo della filiera del Cartario di Lucca sia nella componente della produzione del cartario (-12,3%) sia nel comparto delle macchine per cartiera (-11,6%), anche se il territorio esprime un buon dinamismo con lo sviluppo e l’attrazione di nuovi investimenti. Non riescono a replicare i risultati del primo semestre 2018 i distretti della Camperistica della Val d’Elsa (-15,0%), del Mobile imbottito di Quarrata (-9,6%) e della Ceramica di Sesto Fiorentino (-4,2%).

A completare le specializzazioni produttive, si segnala il buon andamento dei settori ad alta tecnologia che nel primo semestre del 2019 hanno realizzato esportazioni per 1,4 miliardi (+1,1%) ed hanno registrato un’inversione di tendenza rispetto alla riduzione del primo trimestre: il Polo farmaceutico toscano riesce a traguardare il valore di export del 2018 (+0,1%) e il Biomedicale di Firenze registra una crescita a doppia cifra (+12,9%).

In termini di paesi, la Svizzera si conferma il primo mercato di destinazione con una crescita che porta le vendite verso questo paese a essere più che raddoppiate rispetto al primo semestre 2018 (+120,4%): questo fenomeno è da interpretare anche in considerazione del ruolo di hub logistico che questo mercato svolge per il sistema moda. Positivi inoltre gli andamenti verso la Francia (+8,8%) e gli Stati Uniti (+7,5%).

Il quadro relativo all’ultima parte dell’anno rimane estremamente incerto e condizionato dalle tensioni presenti sui mercati internazionali che restano altissime (guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, tensioni in Medio Oriente, Brexit, proteste antigovernative e disordini ad Hong Kong). Il contesto si presenta volatile e complesso: per le imprese distrettuali sarà fondamentale saper cogliere le opportunità di crescita che potranno emergere nelle varie aree del mondo, cercando di gestire le eventuali chiusure e/o tensioni presenti di volta in volta nelle varie aree mondiali.

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