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Fabianelli: "Infrastrutture, Banca Etruria, Tari e macroregioni, così Confindustria guarda al 2016"

Un anno difficile, partito in salita, con alle spalle una terribile crisi e di fronte tanti, troppi, ostacoli che si sono frapposti ad una reale ripresa. Dalle opere pubbliche alla vicenda Banca Etruria, dal paventato accorpamento delle Regioni...

Un anno difficile, partito in salita, con alle spalle una terribile crisi e di fronte tanti, troppi, ostacoli che si sono frapposti ad una reale ripresa. Dalle opere pubbliche alla vicenda Banca Etruria, dal paventato accorpamento delle Regioni alla tassa sui rifiuti: i tasti - spesso dolenti - toccati dal presidente di Confindustria Toscana Sud Andrea Fabianelli nel tradizionale appuntamento di fine anno sono stati tanti. Più di una sintesi: un vero e proprio punto sulle varie situazioni che stanno a cuore all'associazione e agli imprenditori che rappresenta.

Una panoramica che parte da un punto preciso: la necessità di realizzare opere pubbliche per il territorio espressa già nel dossier sulle infrastrutture strategiche, realizzato insieme all’ANCE grazie alla preziosa collaborazione dell’esperto ingegnere Giovanni Cardinali. "Uno dei documenti più importanti presentati quest'anno", spiegano Fabianelli e il direttore dell'Associazione Massimiliano Musmeci. Nel quale si parla di Alta Velocità, Interporto e Variante alla Sr71. Opere che sarebbero di vitale importanza per l'economia aretina. Poi un balzo avanti nel tempo, fino a queste ultime settimane. Fino alle vicende di Banca Etruria. BANCA ETRURIA

fabianelli1"Questo 2015 non è stato un anno facile - ha esordito Fabianelli nella sala delle conferenze di via Roma, storica sede degli Industriali. "L'economia aretina è stata messa a dura prova - ha proseguito - fino ad arrivare alla vicenda Banca Etruria, che è stato un duro colpo per il territorio".

"Siamo vicini ai risparmiatori - dice il presidente di Confindustria Toscana Sud - e speriamo vivamente che il fondo al quale il Governo sta lavorando abbia due requisiti fondamentali: la capienza, per permettere che tutti i risparmiatori vengano risarciti; la tempestività, cioè che possa essere fatto tutto rapidamente. Perché è ormai chiaro che il futuro dell'economia aretina è ormai segnato da questa vicenda. Segnato dalle mancanze alle quali migliaia di risparmiatori si trovano a far fronte".

Poi una rassicurazione per quanto riguarda Nuova Banca Etruria: "E' una banca solida, pronta a ripartire e già pronta,ci è stato detto dall'amministratore delegato Bertola, ad aprire il credito per il territorio".

"Come associazione - ha sottolineato Massimiliano Musmeci, direttore di Confindustria Toscana del Sud - avevamo il timore che i titoli subordinati venduti a garanzia di fidi richiesti dalle aziende, dopo l'azzeramento del loro valore, divenissero un peso per le imprese stesse. Invece ci è stato assicurato che questo non accadrà e che tecnicamente non è possibile. Siamo comunque pronti ad assistere imprenditori e aziende che in seguito a questa vicenda si trovassero in difficoltà".

TOSCANA SUD E NON SOLO

Il 2015 è però anche un anno fondamentale nella storia di Confindustria: il 1 gennaio scorso infatti è nata Confindustria Toscana Sud, che rappresenta oltre il 50 per cento del territorio. "E' stata la prima fusione che si è avuta in seguito alla riforma - spiega Fabianelli - ma vorremmo che sia anche un primo passo, un segnale chiaro che arrivi alla politica. Penso infatti all'accorpamento delle Regioni: non possiamo più permetterci gli apparati burocratici delle Regioni nate nel 1970. E' necessario creare organismi più dinamici e più grandi. Noi lo stiamo già facendo: stiamo guardando all'Umbria e alle Marche. E abbiamo già avuto occasioni di confronto con Confindustria dell'Umbria". Ma lo sguardo si allunga fino alle Marche, territorio che ha molte carte da giocare sia sul profilo della produttività sia per le prospettive future. RIFIUTI musmeci3E poi la questione rifiuti: "La crisi ha portato a diminuire la produzione - dice Fabianelli - , ma i costi per i rifiuti continuano ad essere alti. E ci vogliono 160 milioni l'anno per sostenere il costo del marchingegno societario che li gestisce". E' questo il paradosso sottolineato da Confindustria. Che entra nel dettaglio e spiega che in questo periodo i Comuni dovranno elaborare i nuovi regolamenti sulla tassa dei rifiuti: "E noi verificheremo che venga rispettata la risoluzione ministeriale del dicembre del 2014, secondo la quale le aziende che producono rifiuti ma provvedono da soli a raccolta e smaltimento devono pagare di meno. Invece in alcuni Comuni la tassa viene pagata due volte e questo non deve accadere". Si tratta di costi che potrebbero essere evitate a molte aziende, dando così una piccola boccata d'ossigeno. E che nel complesso però potrebbero rappresentare una somma rilevante. ASPETTATIVE

"Per il 2016 non abbiamo illusioni - prosegue Musmeci - la situazione è ancora difficile: non siamo ancora tornati - e chissà se riusciremo mai a tornare - ad una situazione normale di cicli di mercato. Con una urgenza su tutte: quella dell'edilizi. L'intero comparto e l'indotto sono in serissime difficoltà, sono necessari interventi urgenti, in particolare per le infrastrutture, a partire dalla semplice manutenzione". Infrastrutture che diventano indispensabili per un settore come quello dell'edilizia.

E il cerchio si chiude: come dopo un lungo excursus che ha mostrato la situazione dell'economia aretina, si torna al punto di partenza. Quello rappresentato dalle opere pubbliche e dalle infrastrutture: fondamentali per Confindustria e, ovviamente, fondamentali per tutte le aziende aretine.
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