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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Export settore oreficeria. Confindustria: "Mercati emergenti risorsa su cui investire"

Quali opportunità offrono i mercati emergenti per il settore dell'oreficeria e della gioielleria? La domanda è quella a cui hanno dato risposta i rappresentanti aretini e nazionali della Federorafi di Confindustria Toscana Sud Delegazione di...

Quali opportunità offrono i mercati emergenti per il settore dell'oreficeria e della gioielleria?

La domanda è quella a cui hanno dato risposta i rappresentanti aretini e nazionali della Federorafi di Confindustria Toscana Sud Delegazione di Arezzo insieme ad alcuni esperti e studiosi del settore.

Comprendere le necessità del mercato estero e le tendenze mondiali è una delle peculiarità fondamentali del nuovo studio “Esportare la Dolce vita” analisi elaborata dal Centro studi di Confindustria e Prometeia, con un focus speciale sul settore della gioielleria, prendendo in esame le importazioni nei nuovi mercati fino al 2021.

“Lo studio- afferma il Direttore del Centro Studi di Confindustria Luca Paolazzi - conferma le grandi potenzialità di crescita dei prodotti – Belli e Ben Fatti – (BBF) nei prossimi 6 anni nei 30 paesi emergenti più dinamici presi in considerazione. Si stima che nel 2021 i nuovi ricchi saranno 212 milioni in più rispetto al 2015. Tra i principali importatori di BBF italiano, il paese più promettente sia per supporto delle policy sia per propensione al consumo nel lungo periodo è la Cina. Gli Emirati offrono ottime prospettive nonostante la non vivace dinamica demografica; Russia e Brasile, nonostante le enormi criticità, conservano una buona propensione al consumo di BBF. Anche la Turchia è divenuta un importante snodo logistico soprattutto con destinazione Russia e anche il mercato interno è interessante per i produttori italiani”.

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Nel 2021 le esportazioni italiane di oreficeria-gioielleria nei nuovi mercati raggiungeranno i 2,7 miliardi di euro, 904 milioni in più rispetto al livello del 2015, con un incremento del 51%.

I legami commerciali tra produttori di BBF e nuovi mercati continuano a consolidarsi nonostante il rallentamento (recessione in alcuni casi) di molti paesi emergenti L’acquisto di BBF soddisfa i bisogni di qualità, sicurezza, moda, design, originalità della nuova classe benestante mondiale. giordana-giordini“I nostri prodotti sono apprezzati nel mondo, anche e soprattutto per quell’intangibile valore aggiunto di saper fare, creatività, capacità del territorio di cui siamo portatori - afferma Giordana Giordini, presidente Sezione Oreficeria e Gioielleria di Confindustria Toscana Sud- ed è anche con progetti come questo che si contribuisce a promuoverli su mercati che possono offrire interessanti prospettive per le nostre imprese. Come Sezione Oreficeria e Gioielleria stiamo lavorando a progetti che possono facilitare e favorire le nostre realtà produttive, soprattutto medio-piccole, a cogliere tutte le opportunità offerte dai nuovi mercati emergenti” ciabatti-ivanaSecondo Ivana Ciabatti presidente di Federorafi “l’obiettivo è come sempre quello di studiare i mercati e le strategie per dare maggiori opportunità di scelta alle imprese senza però dimenticare il nostro DNA che è “il saper fare”. Iniziative come queste vanno in tale direzione e sono un’occasione per dialogare con gli imprenditori ed informarli su strumenti e azioni. Mi piace ricordare, oltre ai contenuti presentati con la ricerca “Esportare la dolce vita”, il report che è stato fatto da Federorafi con ICE sulle principali piattaforme USA di e-commerce dedicate al gioiello così come l’attenzione che la federazione sta dedicando alle altre formule distributive come i concept store, dando anche una svolta negli investimenti pubblici per le politiche promozionali: non più contributi “a pioggia” ma azioni mirate e soprattutto misurabili. Siamo ancora deboli sul fronte della capacità di comunicare al meglio le qualità dei nostri gioielli e l’unicità delle storie imprenditoriali ma ci stiamo lavorando con un occhio di riguardo all’utilizzo dei nuovi social media. Allo stesso tempo, la capacità di innovare deve continuare a rappresentare un driver per le nostre imprese. In questo incontro abbiamo appunto cercato di enfatizzare questa leva che è coerente con il progetto Federorafi rivolto al coordinamento ed al rilancio delle scuole e degli istituti tecnici orafi. Dobbiamo saper raccordare – conclude Ivana Ciabatti – le innovazioni tecnologiche e i fabbisogni professionali espressi dal mondo produttivo con gli obiettivi educativi della scuola per puntare sul talento e sulla qualità e quindi comunicarli e promuoverli perché il valore del saper fare è la ricchezza meno imitabile da parte dei concorrenti.”

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