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Export: frenata di fine anno. Calano oro e metalli preziosi, i dati 2023

Il fatturato complessivo è di oltre 7,8 miliardi di euro di pochissimo inferiore a quello del 2022. L'analisi è quella fornita dalla Camera di Commercio di Arezzo e Siena sulla base delle cifre censite dall’Istat

L'export aretino chiude in segno negativo anche se, dati alla mano, è il secondo più florido dell'intera regione. La flessione è dello 0,9% rispetto all’anno passato e, sebbene si tratti di una stima provvisoria, rispecchia il trend avviatosi nel terzo trimestre 2023 dove era stata registrata una battuta d’arresto dell’8,%. Il fatturato complessivo è di oltre 7,8 miliardi di euro di pochissimo inferiore a quello del 2022 anche se, è il comparto dei metalli preziosi a tirare i remi in barca. L'analisi è quella fornita dalla Camera di Commercio di Arezzo e Siena sulla base delle cifre censite dall’Istat.

Esportazioni delle province toscane, periodo Gennaio-Settembre

“Dal confronto - sottolinea Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena - emerge che l’export aretino, nel periodo gennaio-settembre 2023, diminuisce dello 0,9% in contro tendenza rispetto all’andamento medio regionale (+8,5%). Dopo due trimestri caratterizzati dal segno positivo, nel terzo si è registrata una brusca battuta di arresto (-8,1%). Arezzo si conferma comunque la seconda provincia della Toscana per fatturato proveniente da export e rappresenta il 18,4% del totale regionale. Migliori sono solo le prestazioni di Firenze (35,4%). Allargando l’ambito territoriale, se sommiamo ai 7,8 miliardi di euro i 3,7 miliardi di Siena, possiamo affermare che le esportazioni complessive delle imprese iscritte alla nostra Camera di Commercio contribuiscono con il 27% al totale export della Toscana”.

Metalli preziosi e gioielleria

A frenare l’ascesa dell’export aretino, stando alle analisi camerali, è stato il comparto dei metalli preziosi. Tra luglio e settembre le esportazioni sono diminuite del 13,6%, scendendo al di sotto della soglia del miliardo di euro. Il bilancio dei primi nove mesi si è attestato a un contro valore di poco più di 3 miliardi di euro, inferiore del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, nonostante che il prezzo dell'oro quotato in euro nello stesso periodo sia cresciuto del 3,8% nelle quotazioni in euro. Come spesso accade, il comparto “gemello” della gioielleria e oreficeria ha registrato un andamento di segno contrario: nel terzo trimestre, infatti, le esportazioni sono aumentate del 2%, spingendo il dato dei primi nove mesi a oltre 2,4 miliardi di euro, in crescita del 4,1% rispetto al 2022.

“In questo caso - continua Guasconi - il prezzo dell’oro potrebbe aver giocato un ruolo importante nella determinazione del risultato: al netto di questo la reale domanda da parte del mercato estero appare poco più che stazionaria. Anche gli altri due distretti orafi nazionali mostrano segnali positivi, più evidenti in quello valenzano (+9,4%) che in quello di Vicenza (+2,7%). Più brillante il risultato nazionale (+10,7%) sotto la spinta degli incrementi delle province di Milano (+70%) e Firenze (+36,7%). In particolare il polo milanese, sulla base dei dati attuali, è diventato il terzo polo nazionale, sopravanzando, seppur di poco, il volume delle vendite estere della provincia di Alessandria. Tornando alla nostra provincia, verificheremo con i dati relativi ai prossimi due trimestri quali ripercussioni potranno provocare, anche sulle nostre esportazioni, alcuni segnali che sembrano ipotizzare un possibile rallentamento dell’economia europea”.

Esportazioni CM321 “Gioielleria, bigiotteria e articoli connessi” – provincia di Arezzo

“Per quanto concerne i mercati di destinazione della gioielleria aretina - commenta il segretario generale della Camera di Commercio Marco Randellini – abbiamo nuovamente un rallentamento del primo mercato di sbocco, gli Emirati Arabi Uniti, che nei primi nove mesi dell’anno fa registrare un -6,6% % con un valore assoluto di 514 milioni di euro. In forte crescita il secondo mercato di riferimento, la Turchia che fa registrare un + 57,4% rispetto ai primi nove mesi del 2022 con 428 milioni di euro. Vivace anche il mercato statunitense che, con 320 milioni di euro, evidenzia un +14,3. Passando alla Moda, altro comparto strategico per il nostro export, nel terzo trimestre abbiamo una crescita tendenziale del 2% che porta il bilancio dei primi nove mesi dell’anno a circa 520 milioni di euro in valore assoluto e a +8,7% in termini relativi. Nel terzo trimestre emergono segnali di rallentamento da parte dell’abbigliamento (-0,6%) e dalla pelletteria (-5,8%), che però non intaccano il segno positivo del consuntivo dei primi nove mesi dell’anno: abbigliamento +6,6%, pelletteria +9% e calzature +15,9%.  Se si eccettua il tessile (che peraltro è l’unico settore che rallenta nell’arco dei nove mesi) dove i mercati di destinazione sono soprattutto quelli dei paesi di produzione come la Romania e la Tunisia, negli altri tre settori si confermano Francai e Germania ai vertici  della classifica dei mercati più importanti. Per l’intero comparto moda comunque le prospettive per il prossimo trimestre invitano alla cautela per l’emergere di alcuni segnali di rallentamento locale che si inquadra in una generale tendenza nazionale".

L'andamento negli altri settori

Fra le altre tipologie merceologiche, gran parte dei settori risulta in crescita: fra i principali si evidenziano prodotti alimentari (+7,8% nei nove mesi), apparecchiature elettriche (+7,5%), elettronica (+12,8%) e macchinari (+27,8%). In flessione, oltre ai metalli preziosi, bevande (-18,7%), prodotti chimici (-23%) e autoveicoli e altri mezzi di trasporto (-17,9%).

Esportazioni provincia di Arezzo – periodo Gennaio-Settembre (valori espressi in euro)

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