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Dire e Fare, la civiltà etrusca un brand fortissimo. Turismo: l'unione fa la forza

Dire e fare- Il turismo in Toscana, una convention sul turismo, un modo per confrontarsi e scambiarsi esperienze virtuose e cercare soluzioni a problemi quali la governance regionale dopo il Testo Unico del 2016. Un incontro di voci e competenze...

Dire e fare- Il turismo in Toscana, una convention sul turismo, un modo per confrontarsi e scambiarsi esperienze virtuose e cercare soluzioni a problemi quali la governance regionale dopo il Testo Unico del 2016. Un incontro di voci e competenze per riuscire a rilanciare la Toscana “ovunque bella”, dalla montagna al mare. Molti i protagonisti presenti al centro Convegni Sant’Agostino, quasi tutta la giunta regionale, oltre che il Presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni. Ha coordinato la sessione plenaria il Direttore di Anci Toscana Simone Gheri.

Ad aprire la sessione plenaria è stata il sindaco di Cortona e responsabile Anci Toscana settore turismo Francesca Basanieri. Un intervento di saluto come “padrona di casa”, ma soprattutto un momento di riflessione sulla nuova legge sul turismo, il nuovo ruolo dei comuni e la volontà espressa di pensare a nuove destinazioni per la Toscana e ad un turismo nuovo dove ad avere centralità sarà la Toscana della bellezza.

L’assessore al turismo della Regione Toscana ha voluto evidenziare il fatto che la nuova legge rappresenta per tutta la Regione un punto di partenza e non di arrivo, un progetto che contiene elementi di flessibilità e caratteristiche di assoluta innovazione. Ma l’aspetto che ha fatto da padrone nell’esposizione dell’assessore è proprio la volontà di “ridare dignità ai territori” per creare nel contempo un’alternativa importante alle solite proposte. Obbiettivo: ridistribuire opportunità e ricchezze.

“Abbiamo perso pezzi di territorio che intendiamo recuperare e tutelare; volgiamo offrire più occasioni ed opportunità. L’opportunità è offerta dalla nuova legge, ma i comuni devono unirsi e fare proposte per ambiti territoriali ampi. Dalla costituzione degli ambiti dobbiamo poi passare alla progettazione condivisa” ha ribadito Ciuoffo parlando ai comuni.

Molti sono stati poi i tavoli tematici che si sono svolti nelle varie aule del chiostro nel corso della mattinata e del pomeriggio. Molti i temi dagli osservatori turistici di destinazione ai trasporti e le infrastrutture (presieduto dall’assessore Vincenzo Ceccarelli), alle innovazioni digitali con l’assessore Vittorio Bugli, fino ai nuovi driver del turismo, il mare, le città d’arte i borghi e le montagne.

I tavoli sono stati pensati come raccoglitori di idee, input, problematiche che saranno oggetto di una sintesi operativa futura.

Interessante per operatività e coinvolgimento, l’officina di narrazione identitaria indirizzata alle scuole superiori della provincia di Arezzo e coordinata dal giornalista e scrittore Emilio Casalini. Lo stesso Casalini che, nell’intervento alla plenaria, ha voluto evidenziare il cambiamento del mercato e del turista con la nascita dell’albergo di comunità che va oltre addirittura dell’esperienza dell’albergo diffuso e dell’importanza del racconto dell’identità territoriale.

I tavoli tematici hanno coinvolto personaggi e amministratori che hanno portato esperienze e idee innovative. Una tra tutte l’esperienza virtuosa del distretto turistico interregionale, il primo in Italia, il cui capofila è il comune di Chiusi che ha portato, attraverso il suo sindaco, un’esperienza importante partita proprio da un’efficace conoscenza del territorio e un’altrettanta efficace capacità di raccontarlo partendo da un elemento identitario fortissimo, ossia la civiltà etrusca, oggi diventato quasi un brand. La sfida, per tutti, adesso ha una nuova parola d’ordine: l’unione fa la forza.

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