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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Vive per 50 anni con catetere in testa, ora cita in giudizio la Regione

Per 50 anni è passato da un ricovero all'altro. Crisi epilettiche e problemi neurologici hanno costellato la vita di un aretino che, solo dopo mezzo secolo di sofferenze, ha scoperto grazie ad una Tac di aver inserito in testa un catetere di 6...

Per 50 anni è passato da un ricovero all'altro. Crisi epilettiche e problemi neurologici hanno costellato la vita di un aretino che, solo dopo mezzo secolo di sofferenze, ha scoperto grazie ad una Tac di aver inserito in testa un catetere di 6 centimetri da quando aveva pochi anni di vita. La vicenda è stata raccontata quest'oggi da Repubblica Firenze e presto dovrà essere dibattuta nell'aula di un tribunale: l'uomo ha infatti chiesto un risarcimento alla Regione.

La storia inizia il 28 aprile del 1962 all'ospedale cittadino, dove un bambino di quattro anni, Giampiero, viene portato al pronto soccorso dopo essere stato investito da un'auto. Il piccolo ha riportato una frattura ad una gamba e un trauma cranico importante, con ematoma extradurale (tra la meninge che ricopre il cervello e l'osso).

"Quel problema - riporta Repubblica.it - gli provoca una paresi alla parte sinistra del corpo. Ad Arezzo non c'è la neurochirurgia (l'ospedale non l'ha mai avuta, anche in seguito) ma i chirurghi generali decidono di intervenire comunque per salvare il bambino. I medici aprono la scatola cranica e mettono dei drenaggi nella testa, prima due poi altri tre quando si verifica una nuovo problema. Servono a far uscire il sangue dell'emorragia. Il bambino si salva ma va poi incontro a vari problemi, tra i quali una forma importante di epilessia. Nessuno sa a quel punto, che uno dei cateteri inseriti in sala operatoria è rimasto tra il cranio e la meninge. Ci vorranno 50 anni per scoprirlo, cioè sarà necessaria una tac, svolta ad Arezzo nel 2012".

L'aretino, oggi 58enne, si è affidato all'avvocato Paolo Bacalini di Fermo, e sostiene che l'epilessia è dovuta a quel corpo estraneo. A difendersi dalle accuse dovrà essere la Regione Toscana, citata in giudizio e chiamata in tribunale per dicembre.

Dopo la Tac del 2012, l'uomo è stato operato e gli è stato rimosso il tubicino metallico. In seguito all'intervento, l'uomo avrebbe avuto un "parziale miglioramento della patologia epilettica, che ha visto ridurre tanto la frequenza, quanto l'entità della crisi". E il suo legale sosterrà in aula la tesi che le malattie fossero state provocate dal catetere rimasto nella testa

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