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Vecchia Etruria, Bronchi e Fornasari ancora in aula. Salta l'interrogatorio ex consigliere
Si riaprono le porte del tribunale di Arezzo per il secondo filone d’inchiesta che vede al banco degli imputati alcuni degli ex vertici della vecchia Banca Etruria. Falsa fatturazione. E’ questa l’accusa che pesa sulla testa dell’ex presidente...
Si riaprono le porte del tribunale di Arezzo per il secondo filone d'inchiesta che vede al banco degli imputati alcuni degli ex vertici della vecchia Banca Etruria. Falsa fatturazione. E' questa l'accusa che pesa sulla testa dell'ex presidente Giuseppe Fornasari e l'ex direttore Luca Bronchi finiti al centro dell'attenzione della magistratura, in questa circostanza, perché imputati di aver utilizzato false fatture per l'operazione di Palazzo della Fonte.
In questo contesto, l'accusa sostiene che gli ex vertici della società romana Methorios - divenuta spin off tramite la quale fu scorporato parte del patrimonio immobiliare di Banca Etruria - emisero false fatture per un ammontare di 300mila euro. Tali fatture, sostiene la procura, sarebbero state utilizzate da Fornasari e Bronchi nelle dichiarazioni fiscali da loro firmate. E per questo è stato chiesto il rinvio a giudizio. Posizione contestata in tutti i suoi punti dalla difesa rappresentata dagli avvocati Antonio Bonacci e Antonio D'Avirro che hanno anche sollevato un'eccezione, sostenendo che, qualora si procedesse, ci sarebbe una incompetenza territoriale: le fatture contestate furono emesse a Roma e la competenza territoriale dovrebbe passare alla procura capitolina.
Sempre questa mattina, nelle ore immediatamente precedenti all'avvio dell'udienza su Banca Etruria, il pool di magistrati coordinato dal procuratore capo Roberto Rossi avrebbe dovuto iniziare ad ascoltare le testimonianze dei membri del vecchio cda raggiunti dagli avvisi di chiusura delle indagini riguardanti il filone d'inchiesta per bancarotta fraudolenta, altro frangente sul quale si stanno concentrando gli sforzi della magistratura.
In concomitanza con la ripresa dell'attività giudiziaria, il Comitato Risparmiatori Azzerati dal Salva-Banche, ha organizzato un flash mob dal titolo "Benvenuto Massiah!". Il corteo partirà dalla sede storica di Banca Etruria in Corso Italia per poi muoversi verso il tribunale di Arezzo per, come fanno sapere dal Comitato, "far sentire la loro pressione e la loro richiesta perché venga fatta giustizia nel più breve tempo possibile, a riprova del fatto che i risparmiatori azzerati hanno il sacrosanto diritto di essere rimborsati".