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Ubi: richiesta di rinvio a giudizio per banca e manager

E' in calendario per il 10 novembre l'udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 30 persone fisiche e di Ubi banca per la responsabilità amministrativa degli enti. Tra gli imputati, accusati di ostacolo...

E' in calendario per il 10 novembre l'udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 30 persone fisiche e di Ubi banca per la responsabilità amministrativa degli enti.

Tra gli imputati, accusati di ostacolo all’attività di vigilanza e illecita influenza sull’assemblea figurano, tra gli altri, il presidente emerito di Intesa, Giovanni Bazoli, il ceo di Ubi, Victor Massiah, il presidente del cds, Andrea Moltrasio e l’ex presidente di Bpu e del cdg di Ubi, Emilio Zanetti. Per l’accusa gli indagati si sarebbero spartiti le cariche di vertice della banca, gestita attraverso un patto occulto, e avrebbero condizionato l’esito dell’assemblea del 2013 attraverso la raccolta di deleghe in bianco o irregolari.

La nota stampa di Ubi

UBI Banca informa di avere ricevuto in data odierna notifica di richiesta di rinvio a giudizio, il cui contenuto è allegato, come già anticipata dagli organi di informazione il 22 e 23 giugno scorsi, e conseguente avviso di fissazione di udienza preliminare per il giorno 10.11.2017, per gli illeciti amministrativi previsti dall’art. 25 ter, lett. q) e lett. s) D. Lgs.vo 231/01. La procura di Bergamo ha chiesto in particolare il rinvio a giudizio per gli illeciti amministrativi citati in relazione ai reati di cui agli artt. 2636 c.c. e 2638 c.c. già oggetto di indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, contestati fra gli altri ad alcuni esponenti attualmente in carica. All’esito dell’udienza preliminare fissata, il giudice dovrà decidere se esistono i presupposti per la celebrazione del processo. La Banca ribadisce la correttezza del proprio operato e confida che in tutte le sedi giudiziarie potrà essere confermato l’avvenuto rispetto delle norme di legge e delle regole organizzative, come già chiaramente dimostrato dalla sentenza del 19 giugno u.s. della Corte d’Appello di Brescia che ha riconosciuto la correttezza di Ubi Banca e dei suoi esponenti nei rapporti con le autorità di vigilanza e con il mercato.

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