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Cronaca

"La chiamo dal tribunale": anziano truffato e costretto a pagare. Casi in crescita, come difendersi

L'ultimo caso è quello che si è verificato negli scorsi giorni a danno di un anziano residente a Levane caduto nella rete di un malfattore

Ad impennarsi in maniera spropositata sono state le truffe online ma, nonostante le regole di distanziamento sociale, c’è anche chi non si arrende al contatto fisico con le proprie vittime. Anche nell’era Covid, e anche ad Arezzo, non si sono fatti attendere nuovi ed ingegnosi raggiri messi in scena con l’unico obiettivo di svuotale le tasche delle vittime.

L’ultimo episodio, di quelli denunciati alle forze dell’ordine, è stato ricostruito dai carabinieri di Levane i quali hanno denunciato un uomo, già con diversi precedenti specifici alle spalle, il quale spacciandosi per un cancelliere del tribunale di Milano, aveva preso a telefonare insistentemente e con petulanza ad un anziano adescandolo affinché sottoscrivesse un abbonamento trivella ad una rivista delle forze di polizia. Una “panzana” ben congegnata visto che, nonostante la resistenza del malcapitato, alla fine è risultata convincente. “Dopo numerosi tentativi ed una incessante opera di convincimento - spiegano i carabinieri di Levane - si è lasciato raggirare ed ha sottoscritto questo abbonamento ed ha effettuato un bonifico di 400 euro a titolo di primo pagamento annuale e di quota di iscrizione”.

L’uomo naturalmente, dopo aver ingannato l’anziano ed aver ottenuto i soldi, ha fatto perdere ogni traccia, così l’anziano si è rivolto ai militari i quali sono riusciti, grazie ad accertamenti scrupolosi, a identificare il truffatore e denunciarlo per i truffa ed usurpazione di funzioni pubbliche.

“Sono numerose le richieste di abbonamenti tramite telefono - sottolineano ancora i carabinieri - ma tale modalità non è adoperata da nessuna rivista ufficiale correlata alle forze di polizia, per cui è bene diffidare da tali comportamenti commerciali scorretti”.

L’analisi della polizia postale

L’effetto Covid si è immancabilmente fatto sentire, e pesantemente, anche sul tipo dei reati perpetrati in questi ultimi mesi. Se da una parte quelli che sono sempre stati definiti i “crimini classici” hanno subito una dura battuta d’arresto, il loro posto è stato preso da una lunga serie di fantasiose attività a distanza. Le truffe online sono ovviamente tra le più gettonate.  In questo periodo i criminali in rete fanno leva anche sulla paura e sulla generosità delle persone, disposte a partecipare a raccolte fondi per aiutare ospedali all’orlo del collasso.

L’approfondimento di Altroconsumo

Innumerevoli anche le nuove scuse inventate da malintenzionati che, con ogni escamotage, tentato di ottenere ed estorcere denaro e preziosi. Ecco alcuni dei casi segnalati dal portale Altroconsumo.it

Finti bonifici dall'Inps

L'Inps ha messo in guardia gli utenti di nuovi tentativi di frode nei confronti dei propri utenti. Sono stati segnalati, infatti, alcuni tentativi di phishing con email che invitano gli utenti a cliccare su un link per ottenere pagamenti o rimborsi da parte dell'Istituto. "Non siamo stati in grado di effettuare il bonifico perché ci risulta che i dati registrati nel sistema non sono stati aggiornati", si legge in una di queste comunicazioni truffaldine che contestualmente richiedono all'utente la conferma delle proprie informazioni. L'Inps ricorda che le informazioni sulle prestazioni sono consultabili esclusivamente accedendo al portale.

Falsi tamponi per entrare in casa

L’ultimo allerta della Polizia di Stato riguarda la truffa dei falsi tamponi: i malintenzionati di presentano con tesserini e divise di Croce rossa, Protezione civile, aziende sanitarie, impiegati del Comune e si offrono di eseguire gratuitamente il tampone per testare la positività al Covid-19; in realtà si tratta di truffatori che cercano di introdursi in casa per svaligiarla.

I bersagli preferiti sono soprattutto anziani che vivono soli. La Polizia invita a fare attenzione, ricordando che non esistono medici o altre persone incaricate di fare controlli porta a porta senza una campagna preventiva di comunicazione; in caso di dubbi, sempre meglio contattare le forze dell’ordine. Inoltre, si invita a sensibilizzare i propri familiari e amici più anziani anche con un video realizzato dalla Polizia di Stato.

I falsi buoni spesa Ikea

La nota catena di negozi d'arredamento svedese Ikea è al centro di un tentativo di truffa. Circola, infatti, tramite whatsapp il seguente messaggio: "IKEA ha deciso di regalare 1000 Buoni del valore di € 250 per aiutare la ripresa dei consumi. Clicca qui per prenderne uno prima che finiscono: https://lKEA.S5S5.CLUB" Fai molta attenzione a questo tipo di messaggi e non cliccare mai sui link che vengono proposti. Ricorda inoltre di non compilare moduli online con i tuoi dati personali e verifica sempre sui siti ufficiali le informazioni che ricevi.

Siti internet fasulli: il caso Primigi

Un nuovo falso sito internet pubblicizzata la vendita, a prezzi irrisori, di articoli per bambini e neonati del brand “Primigi”. Il sito in questione riporta logo e informazioni del tutto simili a quelli che compaiono sui canali ufficiali dell’azienda, traendo in inganno i consumatori. La società IMAC, che gestisce il marchio commerciale “PRIMIGI”, ha già provveduto a sporgere denuncia alle forze di Polizia.

L'imbroglio delle spedizioni fittizie

Visto l’aumento dei volumi di vendita degli ecommerce, si sta diffondendo una nuova truffa online che utilizza proprio l'escamotage di presunti pacchi in giacenza. Il messaggio che sta arrivando a molti consumatori inizia così: “Si richiede di versare 2 euro per sbloccare un pacco in spedizione, inserendo tutti i dati della carta di credito”. La raccomandazione è sempre quella di non cliccare sui link indicati nei messaggi e di non inserire mai i propri dati personali, a maggior ragione i dati delle nostre carte di credito.

La truffa dei falsi buoni spesa

Falsi buoni spesa, questa volta dei supermercati Esselunga, stanno circolando sul web: il messaggio si riferisce una presunta attività sociale e di concorsi e/o operazioni a premi promossi dai supermercati della catena. I truffatori, citando la pandemia e le difficoltà di moltissime persone, invitano consumatori inconsapevoli a cliccare su un link fasullo per aggiudicarsi un presunto voucher gratuito di Esselunga del valore di 250 € (se non addirittura 500 €), invitando a condividere il messaggio con tutti i propri contatti WhatsApp, attraverso messaggi come: “Esselunga sta distribuendo generi alimentari gratuiti del valore di 250 € per sostenere la nazione durante la pandemia da coronavirus”. La direzione aziendale di Esselunga, che ha segnalato l'attività fraudolenta alla Polizia Postale di Milano, invita tutti i consumatori a consultare esclusivamente il proprio sito e a far fede alle informazioni ufficiali riportate proprio da quest’ultimo: eventuali concorsi o operazioni a premi vengono, infatti, diffusi esclusivamente attraverso i canali ufficiali dell'azienda. Come riconoscere se il messaggio che abbiamo ricevuto arriva dai canali ufficiali della catena di supermercati? Cliccando sul campo “Da” o “Mittente" si possono visualizzare i dettagli dell’indirizzo di posta elettronica, che deve sempre corrispondere a “esselunga.it” o “newsletter.esselunga.it”. Se il dominio è differente da “esselunga.it” o da “newsletter.esselunga.it”, la mail è da considerarsi ingannevole e inviata da soggetti diversi da Esselunga. 

False donazioni e truffe: come donare in maniera sicura

Innanzitutto non bisogna farsi prendere dallo sconforto, anzi. Restare umani e solidali è fondamentale. Proprio per questo motivo anche noi ci siamo impegnati lanciando una raccolta fondi a supporto dell'Ospedale Niguarda di Milano. "Loro ci curano, noi proteggiamoli" è la campagna che stiamo portando avanti, per essere al fianco dei cittadini ora più che mai. Abbiamo già devoluto 100.00€ al Niguarda per  per l’acquisto di mascherine, tute e guanti necessari alla protezione di medici, infermieri e tutti gli altri professionisti della salute che stanno lottando in prima linea. È pur vero, però, che allo stesso tempo sono state diffuse alcune raccolte fondi risultate non veritiere. In particolare due sono quelle già segnalate all’autorità competente:

  • una raccolta fondi per l’ospedale San Raffaele di Milano, finalizzata all’acquisto di materiale per la terapia intensiva che utilizzava un IBAN non della struttura ospedaliera;
  • una raccolta fondi fatta tramite una piattaforma di crowdfounding a favore dell’ospedale Sant’Anna di Como.

In caso di richieste di denaro, prima di effettuare eventuali versamenti, controlla sempre sul sito dell’ente destinatario della donazione e accertati della veridicità e della serietà delle richieste di donazione. I siti delle strutture ospedaliere interessate spesso riportano le raccolte fondi in corso per loro conto. In ogni caso, è sempre buona norma accertarsi con una ricerca in rete chi siano coloro che fanno la richiesta di donazione.

Se hai donato del denaro, ma malauguratamente sei incappato in una truffa, puoi segnalarlo sul portale della Polizia Postale.

Se invece ricevi mail che invitano ad aprire allegati con informazioni importanti relative al Coronavirus, controlla con attenzione: mittente, testo della mail e l’estensione dell’allegato. Purtroppo, a causa dell'emergenza da Covid, stanno proliferando malware e virus inviati via mail allo scopo di compromettere l’utilizzo dei pc o di carpire i dati in esso contenuti a scopo fraudolento. 

Ricorda di installare sempre un antivirus e mantenere aggiornato il sistema operativo, oltre ad avere una particolare cura nella costruzione e nella gestione delle password. Soprattutto tieni a mente che chiunque può scrivere mail citando nomi e cognomi di medici o esperti per far passare come autorevole un messaggio, che in realtà contiene pericolosi allegati o link.

Infine, la Polizia Postale chiede di prestare particolare attenzione all’attività dei minori in rete: il massivo utilizzo di internet, infatti, pare che renda più semplice l’accesso incontrollato di malintenzionati - tra i quali purtroppo adescatori di minori.

Fake news: come difendersi

Nelle scorse settimane è stata diffusa una news via Whatsapp che riportava uno screenshot del sito Ansa, cui però era stato modificato il testo successivamente. Motivo per cui l’agenzia di stampa ha presentato denuncia alla polizia postale.

Allo stesso modo ha girando una falsa circolare del Ministero dell’Istruzione (è stato utilizzando un facsimile della carta intestata ufficiale), che parla di provvedimenti per gli studenti dell’anno scolastico in corso. Il Miur, fortunatamente, ha smentito, dichiarando di non aver diramato tale circolare - come d’altro canto è facilmente verificabile consultando la pagina ufficiale del Ministero.

Ma il Miur non è stato l'unico Ministero soggetto a fake news. Infatti si è diffuso sempre nelle scorse settimane, in molte province italiane, un falso volantino scritto su carta intestata del “Ministero dell'Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza”, con il logo della Repubblica Italiana. Il falso volantino, che in alcune città è stato trovato affisso negli androni dei palazzi e sui muri dei quartieri, invitava eventuali non residenti degli stabili a lasciare le abitazioni che li ospitano, per rientrare nel proprio domicilio di residenza. Il motivo? Sarebbe stata in corso un'attività di controllo da parte delle autorità. Il volantino riportava anche l’obbligo di presentare, a richiesta, la documentazione di affitto della casa e i propri documenti con foto.

Fai moltissima attenzione a questo tipo di circolari: potrebbe essere l’astuta mossa di qualche malintenzionato per entrare nelle le case in questo periodo di emergenza da coronavirus. Se ti imbatti in volantini come quello descritto segnalane tempestivamente la presenza alle Forze di polizia e non seguire in nessun modo le indicazioni in essi contenute. 

Rilevata anche una massiccia diffusione di messaggi pubblicitari disonesti relativi a una presunta attività sociale dei supermercati Coop. Si trattava di una truffa. Il messaggio ingannevole era simile a quello che ti riportiamo:

“Coop sta distribuendo generi alimentari gratuiti del valore di 250 euro per sostenere la nazione durante la pandemia di Corona. Sbrigati! Raccogli il tuo voucher gratuito qui: https://xxxxxxxxxxxxxxx”.

Ancora una volta criminali senza scrupoli hanno sfruttando la pandemia da coronavirus e le difficoltà economiche di molte persone, invitando i cittadini a cliccare su un falso sito internet della società Coop e a inserire i propri dati anagrafici per garantirsi un voucher gratuito. La società Coop, che ha presentato denuncia alla Polizia postale di Bologna, ha disconosciuto tale attività  e ha raccomandato a tutti i consumatori di consultare esclusivamente il proprio sito www.e-coop.it. 

Fai sempre attenzione e non cliccare mai quei sui link che vengono proposti da messaggi analoghi, poichè si tratta di veri e propri imbrogli.

Se ti trovi, o ti sei trovato, quindi davanti a una di queste ipotesi o circostanze ricorda sempre di:

  • prestare particolare attenzione alla fonte: verifica sui siti ufficiali degli enti citati, e cerca di capire se vi è una corrispondenza tra quanto viene comunicato e quanto dichiarano gli interessati;
  • non cliccare mai su link e allegati trasmessi via messaggi o email se non sei assolutamente certo della fonte da cui lo ricevi;
  • non far circolare messaggi ambigui, contribuiresti alla diffusione di una possibile truffa o notizia falsa;
  • non compilare presunti moduli online con i tuoi dati personali, se non hai verificato sui siti ufficiali le informazioni che hai ricevuto

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