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Cronaca

Lettera di Vasari rubata e ritrovata, Schmidt: "Mi meraviglio che Netflix non abbia ancora girato una serie di Tpc”

La battuta durante la presentazione del recupero del reperto sottratto oltre venti anni fa dall’archivio della Fraternita dei Laici di Arezzo

"Mi meraviglio che Netflix non abbia fatto ancora una serie di Tpc”. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha colto al balzo l'occasione e si è lasciato sfuggire una battuta - raccolta da Firenze Today - durante la conferenza stampa che annunciava il ritrovamento di una preziosa lettera di Giorgio Vasari, datata 18 marzo 1566, rubata nel 2001 dall’archivio della Fraternita dei Laici di Arezzo e restituita dai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale (Tpc) di Firenze. 

Un evento che ha offerto a Schmidt un nuovo spunto in merito a possibili opportunità nel settore turistico dell’Arte: è stato infatti annunciato il progetto di un nuovo archivio di Arezzo.

"Gli archivi di Washington sono visitati da 1 milione e mezzo di turisti l’anno, considerate che qui abbiamo documenti più importanti e antichi”, ha spiegato motivando così la nascita di questa nuova realtà.

Il ritrovamento

La lettera, catalogata e fotografata, è una missiva formale inviata ai rettori della Fraternita per parlare dell’artista Giovanni Stradano. Nel corpo della stessa si evidenziano anche legami di natura economica dove il Vasari parla, persino, di cifre e compensi su alcuni lavori e relazioni sullo stato di alcune opere.  

carabinieri lettera manoscritto vasari fraternitaL’attività investigativa del personale dei carabinieri, nata grazie alla segnalazione da parte della casa d’aste Sotheby’s di Londra e Bruxelles, ha consentito di individuare il prezioso manoscritto. Non è stata necessaria una formale richiesta di rogatoria internazionale da parte della Procura della Repubblica del Tribunale di Arezzo in quanto, attraverso la diplomazia culturale, il possessore del bene, una famiglia belga in buona fede, compresa la reale provenienza del manoscritto, si è messa a completa disposizione con il personale della casa d’asta londinese affinché il bene potesse essere rimpatriato in Italia.

Nel settembre scorso, presso gli uffici dell’Ambasciata d’Italia a Londra, una delegata della Sotheby’s ha consegnato spontaneamente il manoscritto che era stato inserito nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti. 

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