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Cronaca

L'immobile inagibile è sotto sequestro, il Comune ritira l'ordinanza per i lavori inviata a Mugnai

La villetta, teatro dell'omicidio del 5 gennaio, al centro di un corto circuito burocratico

Il Comune di Arezzo ha sospeso l'ordinanza con cui si richiedeva a Sandro Mugnai la sistemazione della casa di San Polo, teatro del tragico fatto di cronaca dello scorso 5 gennaio. Mugnai e i suoi familiari, mentre si trovavano a cena, vennero aggrediti da Gezid Dodoli, il quale alla guida di un escavatore cominciò a colpire la villetta con la benna, distruggendone l'ingresso e danneggiando finestra e tetto. Mugnai sparò con la carabina, uccidendo Dodoli.

L'immobile, dichiarato inagibile dai vigili del fuoco, si trova ancora sotto sequestro ed è per questo che l'ordinanza comunale era apparsa da subito il prodotto di un corto circuito della burocrazia: un provvedimento dovuto come vuole la prassi ma impossibile da mettere in atto. Mugnai, infatti, nonostante si trovi in stato di libertà dopo che il gip gli ha riconosciuto la legittima difesa, non può accedere all'abitazione che è ancora oggetto di indagine.

Dopo aver appurato la realtà delle cose, il Comune ha ritirato l'ordinanza.

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