Caso Guerrina: nuova battuta a San Gianni, la zona del cadavere sezionato e bruciato
Caso Guerrina, nuova ispezione nel piccolo cimitero di San Gianni, nel comune di Sestino. Sono stati ancora i carabinieri a mettersi al lavoro per cercare di trovare tracce della donna scomparsa il 1° maggio 2014. L'area di San Gianni è nato...
Caso Guerrina, nuova ispezione nel piccolo cimitero di San Gianni, nel comune di Sestino. Sono stati ancora i carabinieri a mettersi al lavoro per cercare di trovare tracce della donna scomparsa il 1° maggio 2014.
L'area di San Gianni è nato perché il 4 aprile scorso vennero ritrovati dei resti umani inizialmente attribuiti alla casalinga di Ca' Raffaello.
I Ris sono arrivati nel cimitero di San Gianni questa mattina alle nove e sono usciti portando via un sacco contenete alcuni resti di ossa. Spetta adesso agli uomini del Ris di Roma stabilire se i brandelli rinvenuti appartengono o meno a Guerrina Piscaglia.
Resti che, si scoprì a distanza di qualche giorno, appartenevano invece ad un uomo che era stato sezionato e bruciato.
Sono di un uomo le ossa ritrovate nel cimitero di San Gianni. Non è quindi di Guerrina lo scheletro prelevato lo scorso 4 aprile dal Ris dei carabinieri. I risultati delle analisi sono arrivate prima del previsto, il tempo inizialmente stimato per avere un responso era di una ventina di giorni.
Un mistero nel mistero, quello dei resti umani trovati a San Gianni. Altri blitz si sono succeduti, ma ancora nessuna prova decisiva che il corpo di Guerrina sia stato abbandonato in zona.
Nel frattempo è partito il processo a carico dell'unico imputato per la scomparsa della donna: il parroco congolese padre Gratien Alabi, detenuto nel carcere di San Benedetto di Arezzo. Pesanti le accuse a suo carico: omicidio e soppressione di cadavere.
Si vedrà se il nuovo sopralluogo nella zona del piccolo cimitero di San Gianni porterà delle novità.