Assalto all'orafo: l'auto in fuga in via della Chimera, la targa "a metà" e le indagini

Una manciata di minuti per compiere l'assalto. Poi la corsa dentro l'auto, parcheggiata pare nei pressi dell'incrocio di via Nardi, e la fuga lungo via della Chimera. Così si sarebbe consumata la rapina ai danni di un imprenditore aretino, titolare di una commerciale orafa, che ieri ha raccontato di essere stato accerchiato, malmenato e derubato da tre persone. 

Mentre le indagini, condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Arezzo, guidati dal dirigente Sergio Leo, procedono a ritmo serrato, altri dettagli sull'episodio iniziano a emergere. 

Stando a quanto raccontato dal 50enne, in tre, a volto scoperto, lo avrebbero accerchiato, minacciato e spintonato. Avrebbero anche alzato le mani, come testimonierebbero alcune lesioni riportate dall'uomo. Poi avrebbero preso le valigie con i preziosi e sarebbero scappati. 

Erano da poco passate le 8 del mattino e nessuno avrebbe visto cosa è avvenuto in via Nardi: al momento infatti non sarebbero emerse testimonianze. Ci sono però le parole dell'uomo, le escoriazioni da lui riportate e parte di una targa che sarebbe riuscito a memorizzare. Su questi dettagli dunque si starebbero concentrando le indagini. 

La vettura sulla quale si sarebbero allontanati i tre balordi, sarebbe di colore rosso e avrebbe percorso via della Chimera in direzione nord, come per uscire dalla città.

Gli inquirenti stanno analizzando la presenza di telecamere sul territorio (non ce ne sono nella stradina a senso unico teatro dell'assalto) e sulle direttrici che la vettura avrebbe potuto imboccare, per acquisirne le immagini in modo da poter individuare il mezzo e ricostruirne i movimenti. Sarebbe il primo passo questo per stringere il cerchio attorno tre malviventi. 

Con il passare delle ore si è anche contabilizzato l'importo del bottino: circa 250mila euro.