In un campo da patate, non certo da calcio, l'Arezzo ha pareggiato contro la squadra che aveva totalizzato più punti nelle ultime quattro partite del girone A di lega Pro (la Racing Roma). Se da una parte questo ha permesso di raggiungere il Livorno al terzo posto in classifica, ha allontanato ancor di più l'obiettivo seconda piazza, che ora è sei punti avanti all'Arezzo, appannaggio di una Cremonese che ha ripreso in pieno il suo Percorso. L'Arezzo non va più a mille, come un mese fa, anche e sopratutto perché alcuni elementi non sono sul campo ai livelli di allora. I cali di rendimento dei vari Solini, Foglia, Corradi, Bearzotti e Polidori sono lì a dircelo chiaramente, e anche il difficile recupero delle condizioni di forma ideali da parte di Yamga non è certo di aiuto.

I punti persi dall'Arezzo rispetto a un cammino ideale non sono tuttavia quelli di Roma contro la Racing, bensì altri che è inutile e sportivamente triste andare a ricordare.

Ma c'è un altro genere di punti persi che preoccupa di più. Dalle nostre parti si usa dire "Hai perso punti" a chi si squalifica con le proprie azioni. Stavolta il modo di dire è da utilizzare nei confronti della proprietà e della presidenza della società amaranto, che comunque la si giri volevano vendere la maggioranza delle azioni a un quaqquaraquà dei peggiori, mostrando di non prendere in considerazione le sorti dell'Arezzo.

Al di là dell'aspetto e dei risultati sportivi, era questo un genere di punti che non si doveva perdere nel modo più assoluto, perché non dipende dalla forma fisica.

Comunque e sempre Forza Arezzo!