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Libriamoci

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A cura di Gabriele Grazi, Paolo Borghesi e Francesco Bartolini

Centro Storico

“Shantaram". Un viaggio dentro sé stesso e nel mondo

Questo libro è diventato un oggetto di culto in ogni angolo del mondo. I consigli di Gabriele, Paolo e Francesco

Il romanzo che vi presentiamo questa settimana è un grande viaggio, e come tutti i viaggi si svolge in parte nel mondo con le sue avventure, e in larga parte dentro sè stessi, scendendo, di pari passo con le vicessitudini che la vita ci mette di fronte, nella propria intimità, e se saremo abbastanza onesti intellettualmente e coraggiosi scopriremo aspetti inesplorati del nostro mondo interiore.

Stiamo parlando di “Shantaram” di David Gregory Roberts, edito da Neri Pozza (a breve ci sarà anche il lancio della serie tv). È la storia sostanzialmente autobiografica dello scrittore, il quale era un professore australiano diventato per vari problemi eroinomane e per mantenersi il vizio rapinatore, quindi finito in galera. Il romanzo narra un arco temporale di diversi anni dall’arrivo casuale, sembrerebbe per chi non crede che il fato non esista, in India, e la sua ascesa nelle complicate dinamiche del sub continente, partendo da uno slum e arrivando a ruoli apicali della mafia di Bombay. Descritto così, ci rendiamo conto che sembrerebbe un anti-eroe, eppure vi garantiamo che è impossibile non sentire un sentimento di amicizia per questo picaresco personaggio, in primo luogo perché ci narra le sue vicende con un cuore buono, aperto ed empatico, e in secondo luogo perché non scivola nel peccato della superbia, descrivendo in modo inaspettatamente onesto anche le vite altrui, rifiutando di emettere giudizi ma rispettandone le pur improbabili cadute.

Questo libro è diventato un oggetto di culto in ogni angolo del mondo, e sicuramente oltre alla scrittura fluente e ammaliante, piena di ritmo e vitalità, ha contribuito anche il suo saper descrivere le molteplici sfumature della cultura indiana, facendoci respirare gli odori, immaginare i colori e sentire i sapori in un libro che come detto in apertura diventa un viaggio, il tutto condito da una bellissima storia d’amore.

Qualora vi innamoraste anche voi di questo romanzo in stato di grazia, sappiate che esiste anche un continuo che si chiama “L’ombra della montagna” pubblicato molti anni dopo, a nostro giudizio è piacevole ma non riesce a replicare la strana alchimia di questo esordio fulminante.

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