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La Freccia Azzurra. Una storia raccontata da un autore che sapeva parlare ai bambini

#LettoriSelvaggi è una rubrica sui libri per i più piccoli curata da Elena Giacomin, libreria La casa sull’Albero

La Freccia Azzurra, Gianni Rodari, Einaudi Ragazzi

Abbiamo appena salutato l'anno passato e festeggiamo l'arrivo del 2020 con un classico della letteratura per ragazzi che ci consente di dare il benvenuto, anche attraverso la nostra rubrica, all'anno rodariano.
Nella nostra memoria, così come in quella di molti dei nostri lettori, La Freccia Azzurra è stata prima di tutto il film d'animazione di Enzo d'Alò, uscito nel 1996, un capolavoro che vanta la colonna sonora di Paolo Conte e tra le voci dei personaggi niente di meno che Dario Fo e Lella Costa. Un film che si apre come una fiaba raccontandoci che l'anno sulla Terra passa sempre nel solito modo, ci sono cose belle e cose brutte. Guerre e bambini che nascono. Giorni di pioggia e giorni di sole. Poi in un certo periodo dell'anno, ovvero a Natale, inizia a nevicare e tutti i bambini del mondo ricevono i doni da Babbo Natale. Ma i bambini italiani sono ancora più fortunati perché se sono stati buoni ricevono altri regali la notte dell'Epifania, consegnati da un'anziana signora a cavallo di una scopa. E dallo spazio in cui ruota il pianeta Terra, ci ritroviamo in una piccola cittadina e poi direttamente nella bottega della Befana, la cui vetrina gremita di giocattoli è tappa d'obbligo per i bambini che vengono ad esprimere i loro desideri.
Tra i tanti avventori c'è il povero Francesco che desidererebbe con tutto il cuore la Freccia Azzurra, un bellissimo trenino elettrico che è assolutamente fuori dalle possibilità economiche della sua famiglia. La Befana non ne vuole sapere di fare un'eccezione per Francesco, ma per fortuna i giocattoli del negozio si mostrano sensibili alla sua situazione ed iniziano un avventuroso viaggio per esaudire il sogno del piccolino.
Il film, una produzione di altissima qualità di cui consigliamo caldamente la visione, è ispirato all'omonimo racconto di Gianni Rodari pubblicato nel 1964 da Editori Riuniti.
A rileggerlo, ancora oggi, il libro risulta divertente, avventuroso, commovente. Ma quello che ce lo fa ancora amare è soprattutto lo spessore etico e politico che porta con sé. Dentro questa storia c'è la denuncia delle differenze di classe e delle ingiustizie, la condanna dell'individualismo e del consumismo. Ma ci troviamo anche la solidarietà, l'amicizia, il riscatto sociale ed una morale semplice e rivoluzionaria allo stesso tempo, ovvero che "tutti i giocattoli del mondo non valgono un amico".
E siamo anche d'accordo con Neri Marcorè che firma l'introduzione all'ultima edizione, quando scrive che al di là delle letture politiche ed intellettualistiche che ne possiamo fare oggi, quello che rimane più di ogni altra cosa di questa storia è lo stupore, il senso della meraviglia che prova Francesco di fronte alla vetrina del negozio di giocattoli. 

Iniziamo quindi i festeggiamenti rodariani con una storia che racconta tanto della poetica del suo autore, uno scrittore che sapeva parlare ai bambini così come agli adulti, che sapeva raccontare le cose semplici ed universali, così come quelle complicate  e tristi, che sapeva portarci a riflettere sulla realtà attraverso la fantasia. 

La Freccia Azzurra. Una storia raccontata da un autore che sapeva parlare ai bambini

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