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ColtivarCultura

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A cura di Lucrezia Lombardo

“Due mostre originali che hanno animato il territorio”

Due esposizioni interessanti che hanno permesso ai fruitori di conoscere artisti di valore e pronti alla sperimentazione perenne

Sono due, le interessanti mostre che si concludono in questi giorni e che hanno animato la città di Arezzo e il limitrofo comune di Capolona con opere cariche di luce. Mi riferisco alla mostra personale dell’artista Dario Cortese e intitolata “Banco di prova” (ex Banca Etruria di Capolona) e alla tripersonale “Fragmentaria”, che ha visto per protagonisti tre pittori, Cinpoesu Florin Gabriel, Lialia Maneschi e Renato Marzocchi.

Dario Cortese nasce in Belgio e lì si forma, fino al viaggio che lo porta in Oriente e durante il quale conosce, in modo diretto, il vasto patrimonio culturale dell’India e del Nepal. Rientrato in Europa, l’artista si perfeziona ulteriormente, per poi lavorare in Svizzera come pittore; qui organizza esposizioni e crea un suo pubblico di collezionisti, proseguendo la propria ricerca in Toscana, ad Arezzo, terra che lo ispira per i suoi paesaggi naturali e per i colori luminosi. La mostra “Banco di prova” espone dunque opere che coprono la produzione ventennale di Cortese e presso la vasta sede di Capolona le tele ritraggono soggetti geometrici e astratti. I soggetti geometrici inscenano cubi e cerchi colorati, su cui il pittore va a lavorare con molteplici materiali, mente le opere astratte mischiano i colori con sagome nascoste dietro all’uso di linee materiche. Con uno stile originale e fantasioso, il pittore riprende in parte i temi tipici di Mirò, reinterpretandoli attraverso una sperimentazione in cui prevale l’immaginazione e una lettura minimale, ma spensierata, quasi infantile, della realtà, ragion per cui la poetica di Cortese è prevalentemente rivolta all’interiorità. Un’altra interessante iniziativa svoltasi in questi giorni sul nostro territorio è la mostra “Fragmentaria”, tenutasi presso l’atrio d’onore della provincia di Arezzo. Hanno esposto tre autori distanti per il tipo di linguaggio usato, ma accomunati dai cromatismi accesi e da soggetti spesso onirici. Tra costoro, se Cinpoesu Florin Gabriele è un pittore che ha sperimentato vari stili e che sta ora indirizzandosi sull’astratto - dipinge infatti paesaggi cromatici e acquerelli in cui dominano linee e macchie. Lilia Manneschi è invece una pittrice che sta sperimentando il figurativo, dedicano molte delle proprie opere al tema del ritratto, rivolto, oltre che a soggetti infantili, allo studio dei fiori, emblemi di purezza. Le opere del terzo artista, Renato Marzocchi, sono invece le più sperimentali e spaziano da soggetti realistici ad altri minimali, i cui protagonisti sono figure geometriche monocrome, inquadrate mentre consumano un pasto. Il quotidiano entra quindi a far parte della poetica di questo artista, attento alla vita di tutti i giorni. Due esposizioni interessanti, quelle appena toccate, che hanno permesso ai fruitori di conoscere artisti di valore e pronti alla sperimentazione perenne.

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“Due mostre originali che hanno animato il territorio”

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