Il sorpasso è arrivato. La vetta dell’albo d’oro della Giostra del Saracino è gialloblu. E a conquistarla sono stati quelli che una volta qualcuno chiamò “i ragazzi terribili”, gli stessi che oggi, dieci anni dopo, sono i veterani della piazza, la coppia da battere. Scortecci e Cicerchia, gli uomini che fecero l’impresa e che con sudore, lance perse, altre spezzate e una moltitudine di momenti vissuti l’uno di fianco all’altro, hanno portato la Colombina dove mai nessuno aveva osato prima. “Abbiamo lavorato bene - spiega Marco Geppetti, capitano del quartiere di Porta Santo Spirito - non è stato un momento semplice quello che abbiamo affrontato in queste ultime settimane visto il doloroso lutto che ha vissuto Elia. Nonostante questo siamo riusciti a fare bene e a trovare la concentrazione giusta. Mi fa piacere vedere il clima che abbiamo costruito e sentir dire da Elia e da suo babbo Laerte che quella di Santo Spirito è una famiglia mi riempie il cuore di gioia. Poi vorrei dire anche un’altra cosa: siamo fortissimi. Siamo stati davvero dei grandi”.

“Sono felicissimo - spiega Ezio Gori, rettore di Porta Santo Spirito - e lo sono ancora di più perché a chiudere i giochi c’ha pensato Elia. Questa Giostra e questa vittoria sono dedicate a lui e a sua mamma, una donna meravigliosa che ho avuto il piacere e il privilegio di conoscere. Eravamo consapevoli che con questi due giostratori e con questa squadra saremmo riusciti ad arrivare dove siamo oggi. Così è stato”.