La pubblicità ha sempre utilizzato degli slogan per rimanere nella mente dei potenziali clienti. Il carosello (breve video che andava in onda durante Carosello, unico spazio dedicato alla pubblicità nell'intera giornata di programmazione TV) che la Lebole utilizzò fra il 1962 e il 1963, adottò per la prima volta lo slogan "Io ho un debole per l'uomo in Lebole", frase pronunciata in apertura di spot da una bella e giovane signora di classe, come volevano essere i cappotti e gli abiti del marchio aretino. Dopo varie vicissitudini, proprio il marchio Lebole, proprietà (attraverso la Texture) della famiglia aretina che porta lo stesso cognome, torna prepotentemente tra noi spinto da nuovi spot che presto andranno in onda sulle reti Mediaset. Oggi l'uomo in Lebole non è più un quarantenne elegante e di successo, ma un giovane dinamico che ricorda, per l'abbigliamento, gli inviati delle Iene, programma televisivo nel quale si veste appunto Lebole. Quello che è curioso è che verrà utilizzato lo stesso slogan nato nel 1962 e questo nonostante che i clienti tipo di allora viaggino oggi sopra la novantina... segno che quella frase fu azzeccatissima allora e viene ritenuta valida ancora oggi.

Quel che valido non è è il destino della fabbrica che ha prodotto gli abiti Lebole nel periodo in cui poteva essere considerata, a ragione, un simbolo (insieme all'Uno A Erre), della capacità industriale aretina.

Quell'area abbandonata e degradata all'ingresso della città fa una pessima figura di sé e non riprenderà un aspetto decente ancora per molto tempo.

Di seguito lo spot Lebole del 1962 e l'immagine base della nuova campagna pubblicitaria.

https://www.youtube.com/watch?v=tTS9yK7R2Yc