rotate-mobile
Attualità Castiglion Fiorentino

"Un altro gatto agonizzante salvato, ma ora servono leggi". L'appello del veterinario ai candidati a sindaco

Così Brandi si rivolge ai candidati: "Da un punto di vista legislativo non sono riconosciuti né come animali domestici né come animali selvatici. Per cui chi soccorre un gatto per strada non ha la possibilità di portarlo in una struttura pubblica perché non esiste"

"Vorrei portare il problema “gatti” a conoscenza di chi fa politica", così il veterinario Alberto Brandi, all'indomani dell'ennesimo salvataggio di una gatta con gravi ferite, lancia un appello ai futuri candidati a sindaco della Valdichiana sul proprio profilo Facebook. Brandi, stimato professionista che getta sempre il cuore oltre l'ostacolo di fronte ad animali in difficoltà, affronta un problema diffuso che urge una soluzione.

Perché i gatti, spiega nel post "da un punto di vista legislativo non sono riconosciuti né come animali domestici né come animali selvatici. Per cui chi soccorre un gatto per strada non ha la possibilità di portarlo in una struttura pubblica perché non esiste. Ma allo stesso tempo la legge lo obbliga in qualche modo a non voltarsi indietro e quindi a soccorrerlo, per cui la brava persona ha portato la gatta dal veterinario. Ma alla fine questo gatto guarito dove va?"

Una domanda che ogni volta rimane senza risposta. "Non ci sono gattili comunali o strutture che possano ospitarlo per la degenza o per un eventuale stallo per lungo tempo".

L'ultimo caso è avvenuto proprio qualche giorno fa, quando una gatta agonizzante, trovata sulla strada di Manciano di Castiglion Fiorentino, è stata soccorsa e portata all'ambulatorio del veterinario. La micetta è stata salvata ed è stata affidata alla signora che l'ha salvata, nella speranza che i proprietari si facciano vivi. 

"In questo caso - spiega Brandi - in cui dove nessuno ha ricercato il gatto e risposto all’ appello, benché si capisca che non è una randagina, cosa faccio la rimetto per strada? Prendo questa responsabilità ? Allora  perché  non obbligare chi possiede un gatto  all’applicazione di microchip?".

Anche perché non esistono gattili comunali nella vallata che possano ospitare questi animali per la degenza o per uno stallo per lungo tempo. 

"Obbligare vuol dire fare una legge - afferma Brandi -, e poi farla rispettare con controlli e multe. Vuol dire obbligare a sterilizzare chi ha gatte femmine e maschi per contenere l’ondata di abbandoni che si verifica ogni anno da marzo fino ad agosto, cioè nella stagione dei parti. Ogni anno noi diamo in adozione circa 250 gattini, stessa cosa la fanno le varie associazioni come Casa Mau, lo Scudo di Pan, tutte associazioni private che hanno dei costi e che sono sostenute soltanto dalle donazioni dei volontari. È possibile che i comuni non possano fare niente? Secondo me il randagismo e gli abbandoni sono un problema  di salute pubblica, ed è per questo che dovrebbe intervenire la politica perché la politica fa le leggi" 

Lancia così un appello ai candidati a sindaco, affinché si apra un dibattito su questo problema. E mette a disposizione la sua esperienza e "riunire le varie associazioni verso lo scopo di dare dignità a animali feriti e abbandonati, alle associazioni e ai veterinari liberi professionisti che abbiano voglia di abbracciare questo progetto".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Un altro gatto agonizzante salvato, ma ora servono leggi". L'appello del veterinario ai candidati a sindaco

ArezzoNotizie è in caricamento