La seconda sconfitta casalinga consecutiva nelle prime tre partite di questo campionato è difficile da commentare. Stavolta non si è ripetuta la partita inguardabile giocata contro l'Arzachena, ma l'Arezzo sta mostrando dei limiti sconcertanti, anche dove meno te lo aspetteresti.

Innanzi tutto c'è un problema di personalità, di convinzione nei propri mezzi. La squadra parte bene, ma alla prima contrarietà si affloscia e perde sicurezza; ognuno comincia a giocare senza rischiare niente e il gioco non fluisce come dovrebbe. L'undici amaranto si abbassa lasciando campo alle avversarie e prima o poi ci scappano i gol (non il gol, ma i gol).

Il secondo problema è che nei gol avversari l'Arezzo ci mette abbondantemente del suo. E' avvenuto contro L'Arzachena, la Giana Erminio e la Pistoiese, sei volte su sette. Il caso ha voluto che a Gorgonzola vincessimo e contro la Pistoiese perdessimo, ma la sostanza non cambia.

Si verificano distrazioni a volte inspiegabili, anche da parte di calciatori esperti che di norma non dovrebbero compiere errori da principianti.

In difesa Sabatino e Rinaldi, per esempio, non riescono a giocare una partita intera senza sbavature gravi. A centrocampo Foglia e Corradi (quanto sbaglia...) sono i lontani parenti dei calciatori che conoscevamo. In avanti le cose funzionano un po' meglio, ma si è pimpanti per dieci minuti, un quarto d'ora, poi in conseguenza dell'abbassamento della squadra di cui sopra le palle non arrivano più e tutto si ammoscia.

Non volendosi limitare agli episodi negativi o positivi questo è il quadro complessivo. La squadra non è sicura di sé, anche se sulla carta avrebbe i mezzi per esserlo.

Dispiace, ma dopo tre partite si vedono delle costanti per nulla positive. E' vero che sono state apportate delle correzioni che hanno portato la squadra a giocare accettabilmente nella seconda e terza partita, ma la costante è quella della scarsa personalità e degli errori individuali grossolani.

In serie C chi ha in squadra Ferrario, Foglia, Cenetti, Moscardelli e Cutolo non può difettare in personalità e convinzione nei propri mezzi; non è logico e non se lo può permettere.