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Economia

Da Prada a Tratos: l'industria aretina dribbla la paura. I No green pass tra 0 e 5%, la mappa

Le grandi imprese della provincia non accusano il colpo: basse le assenze per la mancata esibizione del certificato verde sul totale del personale. Tarquini (Confindustria): "Nessun problema, gli addetti che non lo avevano sono tornati a casa civilmente"

L'industria aretina sorride: si registra al massimo un 3% di no green pass fra i dipendenti e, dopo il primo giorno di obbligo di presentazione del certificato verde all'ingresso di ogni azienda, non ci sono stati particolari disagi.

Green pass, come è andato il primo giorno per l'industria aretina

Il cuore produttivo della provincia supera così con slancio lo scoglio del 15 ottobre, visto - nei giorni scorsi - con una certa preoccupazione dalle parti di Confindustria Toscana Sud. I timori di intoppi lavorativi per la mancanza di manodopera oppure di proteste di fronte ai cancelli delle imprese sono stati cancellati di colpo ieri mattina, quando il 99% dell'organico delle principali fabbriche dell'Aretino era puntualmente al suo posto, come ogni altro giorno. Stavolta, però, dopo aver mostrato il green pass all'ingresso.

La soddisfazione di Confindustria Toscana Sud

"E' stata una giornata importante - dice soddisfatto Alessandro Tarquini, direttore della delegazione di Arezzo di Confindustria Toscana Sud - non abbiamo registrato problematiche, nonostante qualche timore alla vigilia. Le operazioni di controllo si sono svolte in estrema tranquillità. E anche coloro che erano sprovvisti di green pass non hanno creato disagi e si sono comportati con grande correttezza dopo essersi presentati sul logo di lavoro e non aver potuto accedere al posto di lavoro".

La panoramica, azienda per azienda

Lo svolgimento dei controlli è stato civile, così come civile è stato il comportamento di operai e impiegati no green pass che hanno tentato comunque di marcare il cartellino. Una volta non ammessi al lavoro si sono adeguati alla normativa tornando alle proprie abitazioni con assenza ingiustificata e senza retribuzione. Non è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine in alcuna circostanza. Insomma, tutto regolare. Anche perché buona parte di coloro che non avevano il certificato verde è rimasta direttamente a casa. Ottime notizie, dicono da Confindustria, per Prada, Zucchetti Centro Sistemi e Lem (0,5% quest'ultima), ma anche per Tratos (1% circa), Unoaerre, Seco,  Abb e-mobility, Fimer, Caem Magrini, Baraclit, AeC Illuminazione, Silo, tutte tra l'1% e il 3% di no green pass tra i dipendenti. Menci e Scala Virgilio poco meno del 5%.

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