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Cronaca

Rapina alla Sicam: al vaglio filmati dei giorni precedenti il colpo. Banditi traditi dalla cassaforte temporizzata

Cinque banditi dentro la fabbrica e due in auto, probabilmente col motore acceso, pronti a fuggire. Sono gli autori della rapina messa a segno ieri mattina alla Sicam. A riprenderli sono state le telecamere disposta in tutta la zona, i cui filmati...

Cinque banditi dentro la fabbrica e due in auto, probabilmente col motore acceso, pronti a fuggire. Sono gli autori della rapina messa a segno ieri mattina alla Sicam. A riprenderli sono state le telecamere disposta in tutta la zona, i cui filmati sono al vaglio degli inquirenti.

Tre giorni di registrazioni sono infatti sotto la lente dei Carabinieri di Arezzo - ad indagare sono i militari del Nucleo investigativo guidati dal capitano Matteo Demartis - che immagine dopo immagine stanno cercando cercando di individuare se e quando i rapinatori hanno svolto sopralluoghi nella zona per pianificare il colpo.

In cinque infatti sono riusciti ad introdursi all’interno della ditta. Erano le 6,30 circa. Il capofabbrica e altri 4 dipendenti stavano aprendo, quando sono stati sorpresi dai banditi mascherati e armati di pistole e di un fucile kalashnikov.

In venti minuti i rapinatori hanno disinnescato l’allarme, si sono fatti indicare il caveau e se lo sono fatto spalancare, quindi hanno preso alcuni chili di verghe auro-argentifere (semilavorati da circa 400mila euro di valore). Alla cassaforte dovere era contenuto il grosso del metallo non sono potuti accedere: era chiusa a tempo e i dipendenti hanno detto di non avere le chiavi a disposizione. Così i malviventi invece di aspettare che scoccasse l'ora dell'apertura hanno preferito non rischiare e andarsene con un bottino comunque ingente: circa 400mila euro.

I rapinatori hanno poi legato titolare e dipendenti con delle fascette di plastica per ritardare l’arrivo delle forze dell’ordine a San Zeno, quindi la fuga a bordo di due auto, verosimilmente rubate e condotte da altrettanti complici.

Le telecamere interne hanno ripreso ogni istante della rapina. Difficile però, se non impossibile riconoscere i volti dei rapinatori: indossavano tutti maschere da carnevale, parrucche e cappellini. Inoltre avevano tute e guanti in lattice, per non lasciare impronte digitali.

Si fa sempre più concreta l'ipotesi che i malviventi abbiano pianificato il colpo con tanto di sopralluogo. Tra gli aspetti inquietanti anche il fatto che i rapinatori sapessero dove si trovava i caveau.

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