"Ciao Sergio", l'uomo morto sul ponte nei ricordi degli amici. Ancora indagini sulla dinamica

Si chiamava Sergio. Era questo il nome dell'uomo che nella notte tra sabato e domenica ha perso la vita sul ponte di Pratantico per un incidente stradale. Aveva 60 anni e viveva ad Arezzo da solo. Da tanti anni lavorava in un'azienda aretina che produce gelati. In molti lo conoscevano, ma erano pochi quelli che condividevano con lui la quotidianità. Però sono numerosi a ricordarlo mentre lo incontravano per la colazione al bar, o la sera, sempre al bar, dove trascorreva qualche ora di svago. Era approdato ad Arezzo molti anni fa da Campobasso e aveva trovato un lavoro. Da allora non se ne era più andato.

"Quando era più giovane - raccontano gli amici - usciva, andavamo a ballare, e dato che era più grande di noi, e l'unico all'epoca con un lavoro, spesso ci offriva da bere o ci aiutava a pagare il biglietto d'ingresso". 

Poi gli anni sono passati, gli amici sono cresciuti: sono arrivati il lavoro, le famiglie, i figli e i rapporti si sono diradati. Lui era rimasto solo.  "Ma chi lo ha conosciuto lo ricorderà sempre come una persona buona e disponibile". 

Il 60enne viveva solo, non aveva familiari ad Arezzo. Tanto è vero che le forze dell'ordine si sono prodigate dapprima per identificarlo poi per contattare i familiari che vivono fuori regione. Ma non tutto di quella drammatica notte è stato chiarito: per questo gli agenti della Polizia Stradale, intervenuti sul luogo dell'incidente, stanno lavorando alacremente. 

Cosa ci faceva Sergio su quel ponte? Era sul marciapiede? E' caduto? Sono tante le domande alle quali gli inquirenti stanno man mano dando una risposta. La Procura ha aperto un fascicolo per permettere tutti gli accertamenti necessari. In questi casi l'ipotesi di reato che viene formulata è quella di omicidio stradale. La vettura è sotto sequestro e uteriori accertamenti tecnici sarebbero stati disposti dal pubblico ministero.