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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso

Presunte molestie all'ospedale, la Asl: "Indagine in corso". L'Opi: "Rischio radiazione se si accerta il reato"

Il caso è emerso dopo la pubblica denuncia dell'associazione Collettivae. L'azienda sanitaria sta eseguendo un accertamento interno. Arriva anche la presa di posizione dell'Ordine degli infermieri

Il caso di presunte molestie all'ospedale San Donato di Arezzo sollevato dalla pubblica denuncia dell'associazione di promozione sociale Collettivae, che si impegna nella lotta alle discriminazioni e alle violenze di genere, non ha lasciato indifferenti enti ed istituzioni aretine. L'azienda sanitaria della Toscana Sud Est ha prontamente avviato un'indagine interna per accertare come siano andate le cose ed eventualmente prendere provvedimenti nei confronti del sanitario responsabile. A stretto giro di posta è arrivata la nota di Opi Arezzo, l'ordine delle professione infermieristiche della provincia, che per bocca del presidente Giovanni Grasso si è detto pronto a sospendere e, in base alla gravità dell'accaduto, anche a radiare l'eventuale responsabile.

Cosa è successo in ospedale

Tramite l'associazione Collettivae, una ragazza aretina ha denunciato nelle scorse ore un episodio che sarebbe avvenuto sabato mattina, 4 dicembre, al punto prelievi del San Donato. La giovane ha sostenuto di essere stata vittima di molestie: palpeggiata in parti intime e oggetto di avances da parte dell'operatore che le stava eseguendo un prelievo di sangue. A queste testimonianza, ha fatto sapere Collettivae, se ne aggiunge un'altra, simile, che riguerderebbe una seconda ragazza. A seguito delle accuse formulate da Collettivae, la Asl ha detto che "la direzione aziendale si è immediatamente attivata, avviando indagine interna, per verificare i fatti denunciati e le eventuali responsabilità del personale Asl. Se saranno accertate responsabilità verranno presi provvedimenti di natura disciplinare e con invio dell’esito delle indagini alla Procura della Repubblica".

La nota dell'Opi Arezzo

Giovanni Grasso, presidente dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Arezzo ha aggiunto: “Qualora fosse confermata la veridicità di quanto viene segnalato dall'associazione Collettivae e e se l'autore del gesto fosse un infermiere iscritto a Opi Arezzo, applicheremo la legge. In questi casi, infatti, il Consiglio Direttivo dell’Opi, d’ufficio o su segnalazione del prefetto o del procuratore della Repubblica, inizia e porta a termine i procedimenti disciplinari secondo le modalità dettate nel D.P.R. 221/1950 nei confronti dei sanitari che si rendano colpevoli di abusi o mancanze nell’esercizio della professione o, comunque, colpevoli di fatti disdicevoli al decoro professionale. Le sanzioni disciplinari che possono essere comminate sono la sospensione dall’esercizio della professione per la durata da uno a sei mesi e la radiazione dall’Albo. Rimaniamo in attesa dell'indagine interna alla Ausl Toscana Sudest, e della denuncia della persona lesa”.

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