Fimer ancora nel limbo, scatta la contestazione: pioggia di fischi per il Cda all'uscita dal tribunale
I giudici si sono riservati di decidere entro poco tempo, la proprietà chiede altri 20 giorni. "Abbiamo 5 possibili compratori", dicono due consiglieri, ma il Tribunale non concederà proroghe. Durissima protesta dei lavoratori alla fine dell'udienza
Il giudice si è riservato di leggere la documentazione per decidere più in fretta possibile. Ma ancora resta in sospeso il destino della Fimer. L'udienza in Tribunale ad Arezzo è iniziata poco dopo le 14 ed è finita un'ora dopo. Quello che appare certo è che non verranno concesse le ulteriori tre settimane di tempo chieste dalla attuale proprietà.
Il Cda ha infatti proposto un allungamento dei tempi per cercare di portare proposte concrete di investimento. Due membri del consiglio, all'uscita dall'aula, hanno cercato di spiegare che avrebbero contatti con cinque diversi possibili acquirenti della Fimer, due sarebbero già stati valutati e promossi: si tratterebbe di due fondi, uno cinese e uno tedesco.
Ma la pazienza dei lavoratori, che dal 1° giugno hanno occupato lo stabilimento di Terranuova Bracciolini, è finita da tempo e, come dimostra la veemente contestazione fatta al termine dell'udienza, non credono più alle parole dell'attuale consiglio.
Anche i sindacati spingono per una decisione in tempi rapidi. La soluzione migliore, dice Alessandro Tracchi della Cgil, è quella dell'amministrazione straordinaria, con la nomina di tre commissari da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy per gestire l'ordinario, in attesa di un passaggio di proprietà che provi a risollevare le sorti dell'impresa.
Il collegio dei giudici composto da Andrea Turturro, Lucia Bruni e presieduto da Federico Pani si esprimerà, come emerso oggi, in tempi brevissimi, perché di tempo la Fimer non ne ha. I legali della proprietà hanno anche ipotizzato l’incompatibilità del Tribunale di Arezzo in materia, avendo sede legale a Vimercate: vorrebbero portare la vertenza al Tribunale di Milano. Gli avvocati dei creditori, il Ministero e anche i lavoratori a questo punto sperano in breve tempo che si passi alla procedura di amministrazione straordinaria dopo la dichiarazione dello stato di insolvenza.
