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Fimer, salta l'accordo con McLaren e i lavoratori occupano la fabbrica

L'occupazione è iniziata intorno alle 18 ed è stata organizzata in turni di 6 ore

La vicenda Fimer è di nuovo ripiombata, con tutti i suoi lavoratori, nel buio. All'orizzonte c'è un grosso rischio di ritiro del concordato preventivo da parte del tribunale di Arezzo. I rapporti tra la proprietà e McLaren Greybull che avevano presentato la proposta d'acquisto si sono rotti e la trattativa viene definita come tramontata. La lunga giornata di oggi non è ancora finita. Dopo aver presidiato l'esterno del palazzo di giustizia i lavoratori sono tornati a Terranuova Bracciolini, dove, dopo aver parlato con l'amministrazione comunale e con i sindacati hanno deciso di occupare fisicamente i locali dell'azienda, questo anche per scongiurare che qualcuno entri per portare via macchinari o altri beni del ciclo produttivo o amministrativo. L'occupazione è iniziata intorno alle 18 ed è stata organizzata in turni di 6 ore. 

Il comunicato di Fimer

Nel pomeriggio la proprietà di Fimer ha inviato una nota per spiegare i motivi che hanno portato alla fine delle trattative per la cessione dello stabilimento fimer di Terranuova Bracciolini, così come riporta Valdarno24.it:

 “Tale decisione – ha spiegato l’azienda – è stata imposta a causa dell’approccio, dichiaratamente improntato al “prendere o lasciare”, da parte del potenziale investitore McLaren Applied-Greybull Capital il quale, sino all’ultimo, ha preteso di voler imporre le proprie condizioni in merito ad aspetti economico-finanziari fondamentali, “approfittando”, di fatto, dello stato di crisi in cui versa al momento l’azienda”.
“Tra questi occorre menzionare le garanzie pretese sulla totalità degli asset della società, al fine di erogare la somma iniziale di 10 milioni di euro e la prova dell’effettiva disponibilità bancaria della stessa, tutte pretese chiaramente svantaggiose nei confronti dell’azienda e dei suoi creditori – ha spiegato Fimer – Del tutto inopinatamente e in spregio alle fitte trattative ed interlocuzioni che hanno avuto luogo fin dall’inizio e, dal 17 maggio, in maniera ancora più intensa, il potenziale investitore ha riproposto identiche (peraltro con l’ultima conferma alle ore 22.59 di questa notte) le proprie condizioni, che ben sa essere considerate non ricevibili da Fimer, oltre ad essere, come si evince dall’elaborazione dell’Attestatore, realisticamente non attestabili. Senza dire dell’assai dubbia legittimità e del palese contrasto con l’interesse della società stessa e dei suoi creditori. La trattativa – ha confermato il gruppo di Vimercate – deve dunque malauguratamente considerarsi tramontata, per via dell’ormai acclarata indisponibilità di Mc Laren Applied – Greybull Capital a venire incontro alle quanto mai ragionevoli richieste di Fimer, chiaramente esplicitate nel corso delle interlocuzioni infragiornaliere tra i soggetti in questione. La rinuncia al concordato – ha concluso l’azienda – è quindi l’inevitabile corollario di questo approccio. La società ribadisce che metterà in atto tutto ciò che è nelle sue possibilità per mantenere la continuità delle operazioni, individuando nuove fonti di finanziamento e nuovi partner affidabili per salvaguardare il proprio futuro e quello dei dipendenti”.

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