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Lunedì, 29 Aprile 2024
My two cents

My two cents

A cura di Mattia Cialini

Il comunicato del consigliere Viscovo sui fatti di Ponte Buriano e la replica

In relazione all'intervento di forze dell'ordine e 118 per placare un giovane ospite di una comunità che è stato poi trasferito in un istituto fiorentino

Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale di Fratelli d'Italia Renato Viscovo in relazione alla ricostruzione dell'accaduto di Ponte Buriano.

"La sicurezza non è mai solo politica. Leggiamo articoli intenti a minimizzare ciò che è accaduto in due giorni a Ponte Buriano, riducendo la rabbia e gli sfoghi dei cittadini, che chiedono solo tranquillità e sicurezza, a semplice propaganda politica. È evidente 'un soccorso' inaccettabile al soggetto che si occupa delle persone coinvolte nei fatti. La comunità di Ponte Buriano, in questa particolare fase, va preservata e rispettata prima di ogni altro soggetto coinvolto. In due giorni ci sono stati dei gravi fatti che hanno impaurito la comunità e che l’hanno portata a serrarsi in casa, anche, si badi bene, sotto consiglio delle forze armate intervenute. Anche io sono stato di fatto coinvolto come residente e ho visto la frazione invasa dalle forze dell'ordine, ho assistito ai fatti, sentite le urla e gli schiamazzi. Non ne sto facendo in alcun modo una questione politica, ma mi sono semplicemente reso disponibile a far conoscere il pensiero dei tanti cittadini, miei vicini di casa, portando la questione in consiglio comunale alfine di ottenere delle risposte concrete. La cittadinanza di Ponte Buriano dice basta e a voce alta chiede che sia ristabilita la tranquillità di cui godeva prima dell’insediamento in paese della suddetta attività".

La risposta del direttore di ArezzoNotizie

Anzitutto la ringrazio, consigliere Viscovo, per l'attenzione che riserva al nostro giornale, immaginando che si riferisca all'articolo di Arezzonotizie. Rispondo per punti:

  • compito di un giornale non è minimizzare né ingigantire, quanto raccontare in coscienza la verità dei fatti. E' quello che ho cercato di fare;
  • nella comunità di Ponte Buriano nei giorni scorsi non ci sono state risse secondo fonti autorevoli come il comandante della compagnia dei Carabinieri di Arezzo colonnello Pierfrancesco Di Carlo e il dirigente della Squadra Mobile della questura di Arezzo dottor Pietro Luca Penta. Se però lei ne sa di più, ci faccia sapere;
  • ingigantire o minimizzare la gravità di un fatto, credo, non siano nemmeno compiti della politica. Almeno quella fatta bene. E' buona cosa non censurare l'accaduto né, d'altro canto, far ricostruzioni fantasiose. Se le persone residenti si sono impaurite avendo visto carabinieri, polizia e 118 e avvertendo schiamazzi, è doveroso far sapere con precisione cosa sia successo. Ovvero (in base a quello che è stato ricostruito sentendo le fonti): un ragazzo di 18 anni con problemi psichiatrici ha dato in escandescenza, danneggiando cose e non ferendo persone, ed è stato trasferito dalla struttura aretina a una di Firenze;
  • Non è stato scritto che il suo intervento è propaganda politica, ma che il caso di cui si parla "è emerso anche perché se ne è occupata la politica". Cosa vera, visto che l'episodio è approdato in consiglio comunale oggi. E non ci sono giudizi su questo aspetto nel mio articolo;
  • Il "soccorso inaccettabile" che lei suppone io abbia dato al "soggetto che si occupa delle persone coinvolte nei fatti" è un'attribuzione fantasiosa, tutt'altro che "evidente". Non conosco questa persona, né l'associazione e/o azienda che gestisce la struttura. Semplicemente, facendo il giornalista, ho ascoltato i testimoni per ricostruire l'accaduto. Chi ha visto da vicino cosa è successo: ovvero la persona a cui fa riferimento, rintracciata per questa circostanza, oltre a Carabinieri e Polizia. 

Un saluto,

Mattia Cialini

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