La nuova amministrazione di Arezzo fa delle scelte. Quelle che riguardano l'eliminazione del degrado, la sicurezza, la vertenza con i dipendenti comunali, tutte priorità nel programma elettorale, sono forse in divenire, così come la sburocratizzazione della macchina comunale. Quelle che ha compiuto ieri in consiglio comunale riguardano comunque aspetti delicati della vita cittadina, aspetti che la maggioranza affronta dal proprio punto di vista. Controllo dei libri scolastici introdotti di volta in volta nelle scuole dell'infanzia nel contesto di progetti opzionali ed eventuale critica/denuncia di quelli che mettessero in discussione quelle che un tempo si sarebbero dette "le apparenze borghesi" nelle questioni di genere (la famiglia è solo quella con padre e madre etero, figli maschi che giocano alla guerra e femmine che curano le proprie bambole...) e controllo dell'accattonaggio molesto, intendendo per molesto quello insistente e petulante.

Le reazioni dell'opposizione sono state immediate, come è normale che sia, ma anche all'interno della maggioranza si avverte qualche scricchiolio da parte di chi si professa liberale e libertario.

Dal punto di vista dell'osservatore mi par di capire che la nuova amministrazione stia con fatica e lentezza intraprendendo la propria strada, quella della destra illiberale. Quella che un quarto dei possibili elettori del territorio comunale di Arezzo hanno votato consapevolmente.

Ecco, l'unica nota veramente inevitabile mi pare proprio questa: chi governa con il 25% dei consensi dovrebbe sentire l'obbligo, non solo morale, di farlo a nome di tutti, tenendo conto delle diversità di opinione.

Foto: nelle immagini l'assessore al sociale, allo sport e alla scuola Lucia Tanti e il consigliere di maggioranza Angelo Rossi, radicale, eletto nelle file della lista civica Ora Ghinelli.