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Indotto Fimer, preoccupazione e sciopero all'Opificio tecnologico: mancano stipendi per 40 lavoratori

I sindacati seguono il caso da un anno. Turrini della Fim Cisl: "Le difficoltà sembrano aumentare di mese in mese"

Uno sciopero di due ore dalle 8 alle 10 di domani mattina, mercoledì 23 agosto, si terrà all'Opificio tecnologico di Terranuova Bracciolini. È stato indetto dalle organizzazioni sindacali di categoria Fim Cisl e Fiom Cgil.

Si tratta di un'azienda che ha 40 dipendenti, che si trova in difficoltà, tanto che con il passare dei mesi sono aumentate le criticità. "Non vengono garantite prospettive per il futuro - dicono i sindacati - e mancano ancora gli stipendi di luglio per tutti i dipendenti ancora in forza in questa realtà." Così davanti ai cancelli ci saranno i lavoratori e i rappresentanti sindacali a spiegare i motivi dello sciopero.

L'opificio è in parte collegato a Fimer, è una terzista di un'azienda dell'indotto, si occupa di assemblaggio di materiali elettronici e di riparazioni e ha già alle spalle un percorso di crisi di un anno. È nata tre anni fa con i titolari che hanno acquisito un ramo d'azienda della P.K. che aveva commesse direttamente da Fimer.

"A noi interessa la parte produttiva che se viene a mancare del tutto pone a rischio 40 posti di lavoro - spiega Gino Turrini della Fim Cisl - sono rimasti pochi clienti, alcune commesse sono andate perdute e dopo un ritardo nel pagamento degli stipendi nel mese di giugno, adesso la situazione sembra ancora più grave. Ci preoccupa il futuro."

La crisi industriale in Valdarno si è fatta sentire, ma c'è un cauto ottimismo, seppur accompagnato da prudenza guardando all'accordo che Fimer ha trovato con McLaren per il passaggio del 100% dell'azienda. Manca solo l'avallo del tribunale di Milano. 

E allora anche per i lavoratori dell'Opificio ci potrebbe essere un futuro di nuovo trainato dall'azienda di produzione di inverter fotovoltaici, se i nuovi dirigenti continuassero a impostare la linea di produzione con la lavorazione in conto terzi sul territorio del Valdarno aretino.

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