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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità Saione / Via Vittorio Veneto

"Arezzo non è una città omofoba. Scognamiglio venga a trovarmi e vediamo come aiutarlo"

Il sindaco Alessandro Ghinelli risponde alle dichiarazioni rilasciate dal ristoratore di via Vittorio Veneto che, a più riprese, ha attribuito la crisi del proprio locale a un crescendo di omofobia nei suoi confronti

"Arezzo non è una città omofoba”. È il sindaco Alessandro Ghinelli, attraverso le colonne del IlGiornale.it, a rispondere alle affermazioni di Mariano Scognamiglio il titolare di un ristorante di via Vittorio Veneto che, a più riprese, ha sostenuto di aver subito discriminazioni in quanto omosessuale. “Nella cittadina in cui viviamo - ha sostenuto in una lettera inviata al Corriere della Sera - non è stato apprezzato il fatto che siamo una coppia di uomini che condividono la vita, e che ora tutta l'Italia ne è a conoscenza". Il riferimento è a quanto accaduto durante la partecipazione al programma “Quattro Ristoranti” di Alessandro Borghese. In quell’occasione Mariano e il suo compagno si scambiarono in bacio davanti alle telecamere. Un’effusione che, come sostenuto dal ristoratore, avrebbe da prima provocato reazioni violente e insulti e poi fatto da innesco alla carenza di clientela tanto da costringerlo ad aprire una raccolta fondi con l’obiettivo di salvare il locale dal fallimento. Una vicenda che, neanche a dirlo, non è passata in sordina.

Ultimo intervento, per ordine cronologico, quello del sindaco Ghinelli su Il Giornale. “La mia è una città vivace. Se lui non ha molti clienti, vuol dire che evidentemente non sa fare tanto bene il mestiere di ristoratore. Credo proprio che non c'entri nulla la sua situazione sentimentale. Arezzo non è assolutamente una città omofoba. Non è il solo ad avere avuto dei problemi: ci sono molti ristoranti che sono andati in crisi durante la pandemia e il lockdown senza essersi più ripresi. A me dispiace. Ogni iniziativa commerciale o di pubblico esercizio che chiude è un'offerta in meno che si dà. Ma affermare che le persone non vanno da lui perché omosessuale dichiarato lo trovo fuori luogo. Respingo queste accuse. Sono solidale con lui, però questo modo di uscire dal problema - chiedendo soldi ad altri - non mi sembra il meglio possibile. Forse rivedendo il suo menù e la sua offerta, può uscire da questo momento di crisi. Se questo lo vorrà fare, il Comune è assolutamente pronto a dargli anche una mano da questo punto di vista. Lo facciamo con tutti: mi venga a parlare e ci mettiamo d'accordo sul tipo di aiuto che gli possiamo fornire".

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