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Il calendario del vaccino Covid: le 4 fasi fino all'autunno. A chi spetta farlo e quando

Ecco le fasi e il calendario, spiegati dagli esperti della Fondazione Veronesi. I riferimenti temporali sono indicativi, perché molto dipenderà dalla velocità di fornitura dei sieri e dalla presenza o meno di intoppi logistici

E' iniziata domenica 27 dicembre la campagna vaccinale contro il coronavirus. Anche l'ospedale San Donato di Arezzo è stato scelto per la somministrazione delle prime dosi del vaccino Pfizer/BioNtech al personale sanitario. Il vaccino, messo a punto seguendo tutte le fasi della sperimentazione clinica e autorizzato dall’Agenzia europea del farmaco (Ema), dovrebbe entro un anno dare il colpo di grazia alla pandemia Covid. Anche se ci vorrà del tempo prima che la profilassi - gratuita per tutti i cittadini - permetta di allentare le misure di contenimento in vigore. Entro la fine del 2021, secondo le previsioni, il 70% della popolazione avrà fatto il vaccino: è questa la soglia individuata come minima per determinare l’immunità di gregge.

Di conseguenza - spiega nel dettaglio Today - occorrerà vaccinare almeno 40 milioni di persone. Ecco le fasi e il calendario, spiegati dagli esperti della Fondazione Veronesi. I riferimenti temporali sono indicativi, perché molto dipenderà dalla velocità di fornitura dei sieri e dalla presenza o meno di intoppi logistici. Per il tramite dell’Unione Europea, l'Italia riceverà complessivamente circa 200 milioni di dosi. Gli ordini contemplano dunque una scorta di sicurezza che potrà essere utilizzata per gli eventuali richiami.

Fase 1: fino a marzo

Le categorie da vaccinare prima di tutte le altre sono quelle degli operatori sanitari e sociosanitari, degli ospiti e dei dipendenti delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa). Ovvero coloro che, soprattutto nel corso della prima ondata, hanno pagato il prezzo più alto della pandemia. Vaccinare medici e infermieri ha un valore duplice: permette di proteggere operatori più a rischio dal loro lavoro e garantisce la tenuta dell’assistenza sanitaria. Non di rado è capitato infatti di avere reparti decimati dalle assenze del personale sanitario infetto o costretto alla quarantena. Senza trascurare il buon esempio, che mai come in questo momento storico può giungere da chi trascorre le proprie giornate in camice. Gli ospiti delle Rsa, sulla base delle conoscenze accumulate sulle conseguenze dell’infezione da Sars-CoV-2, sono stati invece riconosciuti come le persone più fragili in ragione dell’età avanzata e della frequente concomitanza di altre malattie. Questo primo step coinvolgerà quasi due milioni di persone, per cui servirà un numero doppio di dosi vaccinali: considerando che per una piena immunizzazione occorrerà sottoporre ogni persona a due di queste, con un intervallo almeno di tre settimane.

Fase 2: da aprile a giugno

Dopo la prima fase si potrà progredire vaccinando innanzitutto gli anziani con più di 80 anni (in Italia sono quasi 4,5 milioni). Considerando il numero doppio rispetto a quello dei primi vaccinati, si stima che questa fase possa concludersi durante la primavera 2021.

Fase 3: da luglio a settembre

A seguire, come indicato nel piano strategico, sarà il turno delle persone di età compresa tra 60 e 79 anni (13,5 milioni) e degli italiani affetti almeno da una malattia cronica (7,5 milioni). E poi, via via, di tutti gli altri, con priorità per il personale scolastico e le forze dell'ordine. 

Fase 4: da ottobre a dicembre

Tutta la popolazione adulta che non è stata vaccinata nelle prime 3 fasi: dunque chiunque abbia più di 16 anni (il vaccino non è ancora ufficialmente approvato per i bambini).

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