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Cronaca

Caso di legionellosi ad Arezzo: l'ordinanza del sindaco Ghinelli

È stata l'Asl a informare l'amministrazione comunale dopo aver svolto un'indagine epidemiologica

Un nuovo caso di legionellosi è stato riscontrato ad Arezzo. La notizia è di qualche giorno fa, ma si apprende adesso attraverso l'ordinanza del sindaco Ghinelli firmata il 3 febbraio e pubblicata nell'albo pretorio. 

L'igiene pubblica dell'Asl Toscana Sud Est ha infatti diramato una nota con la quale, a seguito della notifica di un caso di legionellosi arrivata il 1 febbraio scorso, informa l'amministrazione che ha eseguito un'indagine epidemiologica "dalla quale è emersa una forte correlazione tra l'infezione contratta dal paziente e il suo soggiorno presso la struttura sanitaria" che si trova nel territorio del Comune di Arezzo.

L'Asl ha informato il sindaco, quale massima autorità in tema di salute della comunità, che quella specifica struttura (al momento non nota) ospita pazienti fragili e che per tutelare loro e i lavoratori, in attesa dei risultati dei campionamenti eseguiti dal personale dell'Igiene Pubblica sarebbero state necessarie alcune prescrizioni che sono state tutte recepite all'interno dell'ordinanza stessa, la numero 5 del 3 febbraio appunto.

Così l'amministratore della società in questione ha ricevuto l'ordine di "dotare gli erogatori di acqua di tutti i locali utilizzati (camere di degenza, servizi igienici, spogliatoi ecc) di filtri antibatterici terminali assoluti (0,20 micron); vietare ai pazienti, utenti e personale, l’uso delle docce e di ogni altro erogatore d’acqua che provochi nebulizzazione o spruzzi, in attesa della completa installazione dei filtri di cui sopra; arieggiare frequentemente gli ambienti; tenere chiuse le porte dei servizi igienici quando non utilizzati; dotare i servizi igienico-assistenziali (WC, Spogliatoi, docce, ecc.) privi di aerazione naturale (o inferiore ad 1/8 della superficie pavimentata), di impianto di aspirazione forzata che assicuri un coefficiente di ricambio minimo di 6 volumi/ora in espulsione continua; revisionare il documento di valutazione del rischio legionellosi sulla base dell'evento occorso; trasmettere tempestivamente tramite PEC al Comune e alla UF Igiene Pubblica e Nutrizione la copia del documento di valutazione del rischio legionellosi revisionato e l'esito delle analisi sui campioni effettuati in autocontrollo in data 30 gennaio 2023; ammettere nuovi accessi in struttura unicamente previa installazione nella camera e servizio igienico di filtri antibatterici terminali assoluti (0,20 micron)."

Stesso tipo di prescrizioni che tra le fine di dicembre e gennaio sono state ordinate al San Giuseppe Hospital dove era stata riscontrata la presenza del batterio della Legionella nei campionamenti effettuati in seguito alla morte di una donna di 64 anni che a metà del mese di novembre si era operata nella clinica. Dopo alcuni giorni dalle dimissioni, rientrata nella sua città di Salerno, avrebbe accusato febbre, successivamente difficoltà respiratorie: la 64enne era poi deceduta all'ospedale di Vallo della Lucania pochi giorni dopo la diagnosi di polmonite provocata da legionella. 

Negli stessi giorni in cui il sindaco Ghinelli ha emesso l'ordinanza per un nuovo caso di legionella, ha anche firmato quella per la riapertura della clinica San Giuseppe ai nuovi ricoveri che erano stati bloccati in attesa di risultati di campionamenti e di messa in atto delle procedure richieste.

Che cos'è la legionellosi

L'Infezione provocata dalla Legionella pneumophila, batterio che si diffonde soprattutto per mezzo dell'acqua, è caratterizzata da febbre alta, tosse secca, dolori pleurici e diarrea e compromissione generale, in particolare del fegato e dei reni; è detta anche morbo del legionario per l'epidemia diffusasi nell'estate del 1976, durante un raduno a Filadelfia di reduci dell'American Legion.

Secondo il portale legionella.it "l’habitat naturale della Legionella è l’acqua. Il batterio predilige i bacini idrici naturali, come acque sorgive, fiumi, laghi, fanghi. Da qui è in grado di raggiungere condotte, impianti idrici e aeraulici e bacini artificiali di edifici pubblici e civili (cisterne, fontane, piscine, tubature, condizionatori ecc…), che fungono da amplificatori e diffusori del patogeno."

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