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Monnalisa diventa produttrice di mascherine chirurgiche, Iacomoni: "Grato ad Arezzo, è giusto scendere in campo"

Dopo aver disposto il 5% del ricavato delle vendite online monnalisa.com a favore delle urgenti necessità della città, l'azienda del lusso del bambino realizzerà mascherine con tessuto non tessuto

Un'altra grande risposta da parte dell'imprenditoria aretina per contrastare l'emergenza legata alla diffusione del Covid-19.

Questa volta a scendere in campo è Piero Iacomoni, fondatore del marchio Monnalisa, azienda specializzata in abbigliamento per bambini da 0 a 16 anni. 

Negli scorsi giorni aveva già disposto il 5% del ricavato delle vendite online monnalisa.com a favore delle urgenti necessità della città, oggi ha deciso di destinare parte dei suoi sforzi produttivi alla realizzazione di mascherine chirurgiche con tessuto non tessuto.

La scorsa settimana l’azienda ha consegnato il primo lotto di presidi sanitari usa e getta, alle amministrazioni e forze dell’ordine locali. Questa settimana una tranche di altri 2mila presidi sanitari sarà consegnata alla Azienda USL Toscana Sud-Est, per le necessità del personale medico e paramedico. L’iniziativa solidale di Monnalisa è stata supportata anche dalla omonima fondazione, Monnalisa Onlus.

“Mia moglie Barbara ed io, siamo particolarmente grati alla città di Arezzo, che amiamo moltissimo ed ha un ruolo fondamentale nella nostra storia familiare e imprenditoriale. Ci sentiamo parte integrante di questa comunità, che include le famiglie di molti dei nostri collaboratori. E’ giusto “scendere in campo” e unire le forze, per supportare coloro che in questi giorni stanno lavorando per il bene di tutti" - ha dichiarato Piero Iacomoni, fondatore di Monnalisa, con la moglie Barbara Bertocci, direttore creativo.

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