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Caso Macrì, oggi parla Fdi. La posizione della Lega: "Nostri nomi per la presidenza, se dovesse servire"

Il provvedimento amministrativo che ha portato alla nullità della presidenza di Francesco Macrì ad Estra è anche una questione politica perché sono sempre stati i partiti con i loro equilibri di maggioranza a determinare la nomina

E' fissata per le 12 di questa mattina a Talzano la conferenza stampa dei maggiori rappresentanti di Fratelli d'Italia. All'ordine del giorno hanno posto il commento sulla delibera di Anac riguardo la nomina di Macrì alla presidenza di Estra. Saranno presenti il consigliere regionale Gabriele Veneri, il coordinatore regionale Fabrizio Rossi, avvocato di professione così come il collega Francesco Lucacci che ha il ruolo di presidente provinciale del partito di Giorgia Meloni ed è anche consigliere comunale.

Questo è un appuntamento atteso visto che proprio Francesco Macrì è un esponente ormai di rango nazionale di questo stesso partito.

Il punto sulle conseguenze della delibera

L'Anac, autorità anti-corruzione, ha emesso una delibera il 10 novembre, dopo alcuni mesi di un procedimento di vigilanza che è partito a fine maggio scorso in seguito ad una segnalazione. In sostanza Anac inquadra Estra come un ente di diritto privato a controllo pubblico e segnala che Macrì non poteva ricevere la nomina di presidente nel momento in cui a lui stesso sono state affidate deleghe gestionali dirette che prevedevano un potere di firma fino a 500mila euro. Anac infatti punta il dito soprattutto sui rinnovi della sua presidenza avvenuti nel 2017 e nel 2020. Fino al 1 settembre 2016 era consigliere comunale in carica e quindi non era maturato il tempo di raffreddamento di due anni da quella data. Macrì così è decaduto da presidente, il cda di Estra riunito a Prato ha affidato il compito all'amministratore delegato Alessandro Piazzi che lo porterà avanti ad interim.

I ricorsi al Tar

L'avvocato difensore di Francesco Macrì, Gaetano Viciconte, ha subito messo in piedi le procedure per fare ricorso al tribunale amministrativo del Lazio, chiedendo la sospensiva del provvedimento di Anac. Un passaggio che dal punto di vista del legale ha l'obiettivo di fermare gli effetti della delibera. Dal momento in cui il ricorso è depositato serviranno massimo 30 giorni affinché il Tar si pronunci.

Non è solo Macrì che sta pensando al ricorso, la stessa società Estra ha dichiarato: "“Relativamente ai contenuti della delibera di Anac - fanno sapere dal consiglio di amministrazione - è stato deciso di attivare tutte le azioni a tutela dell’interesse aziendale”.

Sul fronte del Comune di Arezzo

La delibera è stata inviata a a tutti i soggetti interessati, a partire dalla società madre Estra, al socio Coingas, al Comune di Arezzo. E' stato poi il presidente di Coingas a informare tutti i sindaci dei comuni aretini e non che compongono l'assemblea. Al Comune di Arezzo la delibera è stata indirizzata al responsabile interno dell'anti-corruzione che coincide con la figura dell'avvocato Alfonso Pisacane, il segretario generale. Starà a lui mettere in pratica i provvedimenti elencati nella delibera individuando chi ha concorso nei diversi ruoli alla nomna di Francesco Macrì come presidente di Estra.

La posizione della Lega

A parlare tra le fila che compongono la maggioranza al Comune di Arezzo e quindi nel centro destra aretino è stata la Lega. Il coordinatore provinciale Matteo Grassi è chiaro: "Che serva un presidente e che l'amministrazione di Estra debba essere ricomposta è indubbio. I tempi possono coincidere con il pronunciamento del Tar, quindi o interviene la sospensiva e Macrì può tornare a esercitare le sue funzioni, oppure dovremo pensare a nominare un nuovo presidente". E se si arrivasse a questo punto cosa succederebbe? "La Lega porterà al tavolo i suoi nomi, ma sarò disposto a confrontarmi sui nomi di tutti."

Cosa dice la delibera?

In tutto questo l'autorità anti-corruzione ha rimesso al responsabile dell'ente conferente (Comune di Arezzo?) di procedere nel rispetto dell'articolo 18 del d. lgs 39 del 2013 ed in particolare dell'articolo 1 che recita così:

I componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono responsabili per le conseguenze economiche degli atti adottati. Sono esenti da responsabilita' i componenti che erano assenti al momento della votazione, nonche' i dissenzienti e gli astenuti. 

E dell'articolo 2:

I componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli non possono per tre mesi conferire gli incarichi di loro competenza. Il relativo potere e' esercitato, per i Ministeri dal Presidente del Consiglio dei ministri e per gli enti pubblici dall'amministrazione vigilante.

Un caso complicato

Francesco Macrì, per la nomina alla presidenza di Estra è anche imputato nel procedimento penale in corso al tribunale di Arezzo, la cui prossima udienza è fissata per martedì 30 novembre. E' evidente che il provvedimento amministrativo dell'Anac non entra in questo processo. Ma sorgono domande ad esempio sulle costituzioni di parti civili e di conseguenza sugli eventuali risarcimenti dei danni. Non potrà mai essere previsto un doppio risarcimento del danno. Come si coordina il danno in sede penale e in sede amministrativa? Anche per questo diventerà un caso di scuola per gli studiosi di diritto.

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