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"Zone distretto, fronte comune per chiedere alla Regione marcia indietro"

L'appello è quello lanciato dal consigliere comunale Tonino Giunti

"Ritornerà il distretto socio sanitario unico in Valtiberina Toscana?". A porsi la questione è il consigliere comunale biturgense Tonino Giunti che, in seguito alle recenti mozioni approvate all'unanimità dai comuni montani della Valtiberina e del Casentino, interviene con delle considerazioni sul tema.

"Le zone distretto del sistema sanitario toscano sono state ridotte da 34 a 26 in applicazione della legge regionale sulle "Disposizioni in merito alla revisione degli ambiti territoriali delle zone distretto". Il processo di unificazione ha interessato 14 ambiti zonali che compongono 6 zone distretto, coinvolge 106 comuni e 974.000 abitanti (26% della popolazione toscana). Abbiamo visto i risultati che questo ha portato nei territori interessati sia in termini di efficienza che di avvicinamento del servizio alla popolazione. È chiaro che dopo oltre due anni dall'applicazione delle nuove articolazioni l'ambito territoriale ottimale, voluto dalla giunta regionale, non sta funzionando. Oltre agli utenti, oberati da burocrazie che aumentano i tempi di attesa per analisi e accertamenti, a lamentarsi è anche il personale della Asl che ha visto il proprio lavoro esteso notevolmente a livello territoriale. Inoltre traspare evidente il progetto regionale di risparmio economico delle risorse soprattutto sul sociale. Le risorse del sociale saranno sempre di meno. Bene stanno facendo i territori a reagire a questo stato di cose. Sono importanti per raggiungere lo scopo le mozioni approvate all'unanimità dai comuni valtiberini e casentinesi proposte dai sindaci Mauro Cornioli e Filippo Vagnoni, come pure la mozione presentata in consiglio regionale dal consigliere Vincenzo Ceccarelli. L'esecutivo regionale però andrebbe pressato anche dall'Anci Toscana per rappresentare tutti i comuni che hanno dovuto subire l'accorpamento. Tanti sono i disagi, ora moltiplicati anche per colpa del Covid. Bisogna far fronte comune perché la giunta regionale faccia marcia indietro e riconosca il proprio sbaglio politico".

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