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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La storia del vescovo Costaguti, riformatore di Sansepolcro. Lasciò il patrimonio ai poveri

Ricorrono duecento anni dalla morte, le iniziative

In occasione del secondo centenario della morte di monsignor Roberto Costaguti, vescovo di Sansepolcro dal 1778 al 1818, l'Istituto Storico dell'Ordine dei Servi di Maria, in collaborazione con l'Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro e il Comune di Sansepolcro, organizza il convegno internazionale di studi "A duecento anni dalla morte di mons. Roberto Costaguti (1732-1818), frate Servi di Maria e vescovo di Sansepolcro".

Il convegno si terrà venerdì 16 novembre, giorno dell'anniversario, nella sala conferenze della Biblioteca Comunale "Dionisio Roberti" e vedrà la partecipazione di studiosi di storia dell'Ordine dei Servi e di storia moderna; interverrà anche il rettore magnifico dell'Università di Malta, della quale il  Costaguti fu il primo rettore.

La biografia

Nato a Livorno, successivamente insegnante in vari conventi dei Servi di Maria e predicatore tra i più apprezzati del suo tempo (celebre è la predicazione quaresimale alla corte di Vienna nel 1779, durante la quale strinse rapporti di profonda stima con l'imperatrice Maria Antonietta), fu rettore dell'Università di Malta e in seguito proposto della cattedrale di Fiesole. Su indicazione del granduca Pietro  Leopoldo, nel 1778 venne eletto vescovo di Sansepolcro, dove rimase fino al giorno della morte. Aperto alle riforme leopoldine - specialmente per favorire l'esercizio della carità e l'istruzione dei chierici - rifiutò prima le aperture al giansenismo e poi il giuramento di fedeltà a Napoleone Bonaparte nonostante che l'imperatore lo avesse creato cavaliere della Legion d'Onore; vicino al suo popolo, seppe condividerne le ansie e le preoccupazioni durante le carestie e i terremoti; capace organizzatore, gestì la delicata fase di ampliamento territoriale della diocesi, promossa da Pietro Leopoldo nell'ambito della riorganizzazione delle giurisdizioni ecclesiastiche sull'Appennino tosco-romagnolo. Note dominanti del suo quarantennale episcopato sono la carità, la cultura e l'equilibrio. Morendo destinò il suo patrimonio ai poveri della città e condonò la metà di quanto dovuto dai debitori della mensa vescovile. Tra i protagonisti della storia ecclesiastica e culturale della Toscana nella seconda metà del XVIII secolo, fu in corrispondenza con intellettuali, ecclesiastici e politici di vari Paesi europei.

Successivamente, domenica 18 novembre, il vescovo diocesano, mons. Riccardo Fontana, presiederà un solenne pontificale nella basilica cattedrale di Sansepolcro, dove si conserva la tomba del Costaguti, al termine del quale verrà scoperta una lapide commemorativa.

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