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Secondo ponte sul Tevere, M5S: "Mutuo da 820mila euro per la viabilità di collegamento"

Fin dall’inizio abbiamo infatti segnalato che il tratto di strada tra il Foro Boario e il sottopasso dell’E45 lungo via dei Banchetti non era finanziato e che le somme extra da reperire da parte dell’amministrazione non fossero di poco conto

Un mutuo di 820mila euro spalmato in due anni: ecco come sarà finanziata la costruzione della viabilità di collegamento al Secondo Ponte sul Tevere, senza la quale esso rischia di essere una cattedrale nel deserto. Questo emerge dal bilancio di previsione (l’ultimo dell’amministrazione Cornioli) che sarà discusso nel consiglio comunale di lunedì 22 febbraio.

"Dopo anni finalmente si chiarisce la vicenda e, purtroppo, dobbiamo dire che avevamo ragione - sostiene il M5S -  Fin dall’inizio abbiamo infatti segnalato che il tratto di strada tra il Foro Boario e il sottopasso dell’E45 lungo via dei Banchetti non era finanziato e che le somme extra da reperire da parte dell’amministrazione non fossero di poco conto. Ogni volta che abbiamo sollevato queste obiezioni ci è stato sempre risposto con l’accusa falsa di essere contrari alla realizzazione del Ponte.
Noi abbiamo sempre affermato, già prima di entrare a far parte del Consiglio Comunale nel 2016, che un secondo Ponte sul Tevere fosse indispensabile, ma il tracciato del nuovo Ponte e della relativa viabilità poteva e doveva essere modificato. Ciò era chiaramente consentito dagli accordi presi con la Regione dalla precedente amministrazione. 
Sindaco e assessore Marzi hanno tuttavia insistito affinché il tracciato non fosse modificato, pur a fronte di ottimi progetti alternativi che tecnici locali avevano illustrato loro, progetti cheperaltro avrebbero garantito costi e tempi di realizzazione notevolmente inferiori, migliore impatto ambientale nonché una migliore qualità. Per inciso, non avrebbero avuto il limite, per noi inconcepibile, di un ponte non utilizzabile dai mezzi pesanti come quello in costruzione!Gli stessi tecnici affermavano che la somma di 300mila euro messa a bilancio per il tratto di strada sopra indicato era ampiamente sottostimata e che serviva almeno il doppio dei soldi. Anche a queste obiezioni abbiamo sempre ricevuto da Marzi e dall’amministrazione comunale risposte ostili e offensive".

Fin dal primo bilancio di previsione del 2016 il nostro gruppo ha chiesto: dove avete intenzione di trovare i soldi che servono per realizzare la viabilità di collegamento al Secondo Ponte sul Tevere, senza la quale esso rischia di essere una cattedrale nel deserto? Nel bilancio infatti i già insufficienti 300.000 € erano indicati come somme da ottenere tramite la vendita di beni di proprietà comunale. Abbiamo sempre contestato tale scelta per il semplice fatto che il nostro Comune, purtroppo, non ha più beni di tale consistenza da poter vendere quindi la previsione era puramente fittizia.
Dopo anni in cui Marzi, ostaggio della sua stessa decisione di non modificare il tracciato del Ponte, ha negato l’evidenza oggi giungiamo al triste quanto prevedibile epilogo: il Comune di Sansepolcro dovrà contrarre un nuovo mutuo da 820mila euro per completare quel tratto di strada. Altro debito, insomma. Un debito che poteva e doveva essere evitato semplicemente adottando un progetto diverso.
I Comuni hanno oggi la possibilità, concessa dal precedente governo Conte, di contrarre mutui a condizioni molto più vantaggiose rispetto al passato. Tale possibilità è concessa dal Decreto Rilancio di maggio 2020 ed è ovviamente correlata strettamente alle misure economiche adottate per fronteggiare le conseguenze dell’emergenza Covid. Se non ci fosse stata questa opportunità, certamente non prevedibile nel 2016, come pensavano concretamente di completare il finanziamento dei lavori?
L’amministrazione avrebbe dovuto affrontare questa questione fin dall’inizio del suo insediamento, senza tergiversare e senza rispondere in maniera supponente a chi, come noi e come tanti tecnici, aveva esposto problemi e illustrato soluzioni alternative. Anche perché la situazione attuale pone tutta una serie di domande, a cui speriamo  Marzi ci dia risposta nel Consiglio di lunedì 22, augurandoci che almeno stavolta si attenga ai fatti e che non faccia l’ennesimo comunicato in cui emerge, oltre alla scarsa competenza in materia, anche un carattere astioso e permaloso che mal si addice a un politico presente da oltre 20 anni nelle istituzioni cittadine: per iniziare i lavori per la viabilità di collegamento, dovrà essere fatta una nuova gara d’appalto? Questo, ovviamente, allungherebbe molto i tempi. Rischiamo di trovarci nella paradossale situazione in cui si finisce il Secondo Ponte, ma non c’èancora la strada per arrivarci?

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