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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Un progetto da inserire nel recovery plan per lo sviluppo infrastrutturale Arezzo-Sansepolcro. Chiassai incontra il viceministro

La presidente della Provincia di Arezzo: "Convinti che questa opera potrebbe essere per il nostro Paese la soluzione ad un problema infrastrutturale nazionale che l'Europa non potrà che vedere favorevolmente"

La presidente della Provincia di Arezzo, Silvia Chiassai Martini, raccoglie il grido d'allarme lanciato da coloro che temono che dalla progettazione finale del Recovery Plan in termini di infrastrutture rimanga esclusa o quasi, la Toscana ed il suo territorio.  In questo contesto, l'amministratrice ha deciso di presentare un progetto "che fin dall’800 è rimasto allo stato di mera progettualità e che concretizzandosi creerebbe un nuovo collegamento tra il capoluogo provinciale ed il comune di Sansepolcro". Il progetto sarà discusso in un incontro con il vice ministro delle infrastrutture Alessandro Morelli, grazie anche all’interessamento della senatrice Tiziana Nisini, dove la presidente della Provincia rappresenterà i dettagli della pianificazione che prevederebbe "un tracciato di circa 20 chilometri, per diversi tratti in galleria, che darebbe continuità alle attuali reti deboli nazionali rispetto alla linea dell'alta velocità, e quindi uno stralcio funzionale di un progetto più ambizioso che, secondo l’ing. Marino, dovrebbe proseguire da Sansepolcro a Rimini,  innestandosi sulla linea adriatica per proseguire fino a Venezia. Ciò permetterebbe di mettere l'Italia in stretto raccordo con l'Europa anche ad est, ed i relativi mercati, alleggerendo il notevole carico passeggeri e merci che transita adesso sull'asse Bologna Firenze Roma".

"La Provincia di Arezzo - dichiara la presidente Chiassai Martini - fin dagli anni 2004-2010 e quindi già con le precedenti amministrazioni ha iniziato ad elaborare  degli studi proponendoli alla Regione Toscana. Quell'ipotesi fu inserita nel piano delle Grandi Infrastrutture nella legge obiettivo del 2011 su proposta della stessa Regione rimanendo tuttavia irrealizzata per carenza di risorse e giacendo ora come una incompiuta. Oggi, con il Recovery Plan, abbiamo la possibilità di destinare finanziamenti certi e necessari a realizzare questa infrastruttura il cui costo è stato stimato intorno ai 400 milioni di euro, offrendo finalmente una soluzione non solo  alle esigenze dei comuni della Valtiberina, ma anche al problema di due regioni, la Toscana e l'Umbria, risolvendo un gap infrastrutturale nazionale ed europeo in termini di sviluppo integrativo ferroviario. Ciò ovviamente richiede un grande sforzo sinergico di tutte le componenti politiche, chiamate nell'interesse generale a superare differenze partitiche per unirsi tutti e dare forza a questa richiesta per la quale sin da ora mi premuro di inoltrare il relativo status progettuale alla Regione Toscana perché se ne faccia portavoce formale presso il dicastero delle infrastrutture. Siamo convinti che questa opera potrebbe essere per il nostro Paese la soluzione ad un problema infrastrutturale nazionale che l'Europa non potrà che vedere favorevolmente in quanto assolve all'integrazione ferroviaria europea".

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