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Arriva il mammografo all'Ospedale della Valtiberina

Lo strumento di nuova generazione permetterà screening più confortevoli con riduzione del dolore, maggiore definizione e sicurezza

Da oggi l'ospedale di Sansepolcro ha un mezzo in più per la salute delle donne: è arrivato, infatti, il mammografo stabile. La nuova strumentazione permetterà alle donne della Valtiberina, che fino all'arrivo della pandemia da covid-19 usufruivano, comunque, del Camper Rosa, di effettuare gli screening mammografici all'interno dell'ospedale senza doversi recare, come negli ultimi mesi, nelle strutture della provincia o in quelle dei comuni vicini.

Il mammografo è stato presentato nel corso di una conferenza stampa dal direttore sanitario Simona Dei e del responsabile Unità Operative Semplici Dipartimentali Diagnostica Senologica San Donato Arezzo, dottor Giovanni Angiolucci.

''Da sempre l'Azienda sanitaria mette al centro la prevenzione, fondamentale per rendere più efficaci diagnosi e terapie – dichiara Simona Dei, direttrice sanitaria Asl Toscana Sudest -. Da direttore sanitario donna so bene cosa significa sottoporsi ad una mammografia e da donna, dalla parte delle donne, assicurare strumentazioni più confortevoli è prioritario data l’essenzialità della prevenzione: la diagnosi precoce sappiamo che permette di ridurre la mortalità e accrescere la qualità di vita''.

''Grazie a questi nuovi mammografi che stanno arrivando nei presidi della Asl Sudest  - prosegue Dei -gli screening saranno infatti ancora più accurati, senza dolore e sicuri grazie alle recenti innovazioni tecnologiche che hanno permesso di ridurre le emissioni di raggi X.  Un traguardo reso possibile grazie allo sforzo congiunto di tecnici e sanitari della azienda con l'obiettivo di offrire all'utenza di Asl Toscana Sud-Est un servizio sanitario sempre più efficiente e innovativo''.

Il nuovo mammografo è stato acquistato dall'Asl Toscana Sud Est per un importo pari a 120.780 euro e ha le stesse caratteristiche di quelli arrivati al San Donato di Arezzo lo scorso 1 febbraio e dell'altro che sarà inaugurato domani all'ospedale della Gruccia, e del quarto installato all'ospedale di Cortona-LaFratta.

''Con il nuovo mammografo le donne della Valtiberina – dice Angiolucci - avranno a disposizione uno strumento di nuova generazione che, grazie alle sue caratteristiche di alta definizione consente di rilevare anche i tumori di piccola dimensione, grazie alla tomosintesi 3D, rappresentando così una nuova frontiera nella prevenzione del carcinoma al seno. La lettura degli esami mammografici di screening effettuati a Sansepolcro è centralizzata presso la senologica di Arezzo''.

Nell’Area provinciale aretina vengono erogate all’incirca 25 mila mammografie in un anno e rilevati oltre 350 tumori.

''Il mammografo di nuova generazione – aggiunge Angiolucci - garantisce un esame confortevole e pressoché indolore grazie ad una compressione dosata e personalizzata sulla tipologia del seno, con risultati veloci, affidabili, e una riduzione del 30% di radiazioni di raggi X senza che questo comprometta l'accuratezza dei risultati''.

Una strumentazione di fondamentale importanza visto che la diagnosi precoce incide positivamente sulla sopravvivenza. Il carcinoma della mammella, infatti, è la neoplasia maligna più frequente nelle donne (25% di tutti i cancri) ed è responsabile del 14,3% delle morti per cancro nel sesso femminile. Mediamente, il rischio di ammalarsi nel corso della vita è oggi del 13%: circa una donna su 45 si ammala entro i 50 anni, una su 19 tra i 50 e i 69 anni, e una su 23 tra i 70 e gli 84 anni.

''Lo screening mammografico – spiega il dr Alessandro Cosimi, direttore screening oncologici Asl Toscana sudest  - consente la diagnosi precoce e di ridurre la mortalità per tumore mammario in percentuali variabili dal 20 al 40%. La sopravvivenza, fortemente influenzata dalla prevenzione secondaria e dall’efficacia dei diversi trattamenti terapeutici, è uno dei principali indicatori che permette di valutare l’efficacia del sistema sanitario nei confronti della patologia tumorale. In circa 15 anni i dati italiani di sopravvivenza relativa a 5 anni, hanno visto un incremento dal 78 all’87%. In Regione Toscana del 90%''.

In Italia sono stati attivati i programmi di screening mammografico, inseriti tra i Livelli Essenziali di Assistenza per le donne dai 50 ed i 69 anni. La Regione Toscana, seguendo le indicazioni scientifiche più recenti e le indicazioni del Ministero della Salute, ha esteso lo screening anche alle donne nella fascia 45-49 e 70-74.

mammografo

All’evento presenti anche il sindaco Fabrizio Innocenti e l’assessore Mario Menichella. “Uno strumento fondamentale per la prevenzione” dichiarano all’unisono sindaco e assessore “finalmente in dotazione anche alle nostre latitudini. Soddisfatti per la scelta operata dall’Azienda Sanitaria, che raggiunge un obiettivo sul quale come amministrazione comunale avevamo spinto fortemente”.

Dati epidemiologici

Il carcinoma della mammella è la neoplasia maligna più frequente nelle donne (25% di tutti i cancri) ed è responsabile del 14,3% delle morti per cancro nel sesso femminile. Mediamente, il rischio di ammalarsi nel corso della vita è oggi del 13%: circa una donna su 45 si ammala entro i 50 anni, una su 19 tra i 50 e i 69 anni, e una su 23 tra i 70 e gli 84 anni.

La sopravvivenza dopo la diagnosi di tumore è uno dei principali indicatori che permette di valutare l’efficacia del sistema sanitario nei confronti della patologia tumorale. La sopravvivenza infatti è fortemente influenzata dalla prevenzione secondaria e dalla terapia. I dati italiani di sopravvivenza  a 5 anni per una diagnosi di carcinoma al seno riferiti al periodo 2005-2009 sono dell’87% contro la sopravvivenza media europea dell’82%

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