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La scuola / Sansepolcro / Via Massimo Inghirami

Studenti in Dad per una settimana per un'ispezione. Lettera della professoressa Comanducci

da lunedì 17 fino a sabato 22 gennaio la nostra succursale di via Inghirami, sede delle classi del biennio del liceo, sarà chiusa per “ispezione tecnica in vista dei futuri lavori di ristrutturazione antisismica” : tutte le classi sono in Dad

Carmen Comanducci insegna da 30 anni, è una professoressa del Liceo Città di Piero a Sansepolcro dove tra i vari impegni riveste anche il roulo di rappresentante sindacale per la Flc Cgil. In occasione di quanto sta accadendo in questa scuola scrive una lunga lettera. La Provincia in sostanza ha disposto delle ispezioni per futuri lavori e quindi ha posto in didattica a distanza tutte le classi del biennio che di solito sono in aula nella succursale di via Inghirami. La contestazione si basa sul fatto che è stata attivata la Dad, una misura straordinaria e di emergenza da usare in caso di contagi e quarantene. 

"Da due anni ormai siamo abituati ad associare alla scuola due acronimi: d.a.d. e d.d.i., che stanno per didattica a distanza e didattica digitale integrata. Due “invenzioni” della ex ministra dell’istruzione Azzolina, coniate nel marzo 2020 per permettere la continuazione di qualche attività didattica nelle scuole italiane durante le fasi più critiche della pandemia da Covid19. Molte scuole e molte famiglie si sono trovate impreparate ad affrontare in tempi rapidi una vera rivoluzione: si sta a casa, si “segue” la lezione attraverso uno schermo, si parla a studenti nascosti dietro alla loro icona di Meet o di Zoom o di qualche altra piattaforma che consenta la connessione, quando c’è, la connessione a internet. Durante la scorsa estate, da agosto in poi, si è ricominciato a parlare dell’importanza dello “stare” a scuola, della centralità della didattica in presenza, della doverosa partecipazione degli studenti a tutte le possibilità di socializzazione che la scuola, soprattutto per i più piccoli, offre. Se ne è parlato, se ne è scritto, molti tra opinionisti e politici hanno fatto sentire la loro voce, ma, allo stato attuale, tali voci si sono perse nel vento. Nel vento che entra dalle finestre aperte delle aule, perché non ci sono degli efficaci strumenti di aerazione, perché nelle aule sono stipati spesso fino a 30 studenti (distanziati, sì, dall’ astuccio  sul banco). Nessuna aula in più, nessun lavoro di adeguamento e miglioramento degli spazi, nessuna possibilità di distanziamento per gli alunni, perennemente mascherati in questo eterno carnevale delle promesse mai mantenute sulla “eliminazione delle classi pollaio” (ah, la “buona scuola”). 

Fino a qui la premessa e la descrizione di una condizione difficile per tutti coloro che sono nel sistema scolastico. Poi il fatto di questi giorni:

"La scuola dove lavoro, dove sono rappresentante sindacale per la Flc-Cgil, è il Liceo Città di Piero, una istituzione gloriosa della città di Sansepolcro, che ha visto sui propri banchi moltissimi cittadini della Valtiberina e che è oggi l’istituto più frequentato in città, di eccellenza in provincia e con le iscrizioni in costante aumento, nel complesso. Bene, per la Provincia di Arezzo, ente che ha in carico la “gestione strutturale” della scuola, fare lezione in presenza, nonostante le mascherine e il mancato distanziamento, è esattamente la stessa cosa che fare la famigerata Dad. A questa dolorosa affermazione giungo dopo aver appreso, dal registro elettronico, che da lunedì 17 fino a sabato 22 gennaio la nostra succursale di via Inghirami, sede delle classi del biennio del liceo, sarà chiusa per “ispezione tecnica in vista dei futuri lavori di ristrutturazione antisismica” : tutte le classi faranno Dad e i docenti dovranno fare lezione da casa (segnalo che molti docenti insegnano in più sedi e si trasferiscono da una all’altra durante i dieci minuti dell’intervallo, e non tutti abitano a dieci minuti dalla scuola.) La domanda sorge spontanea: non c’erano altri momenti in cui fare questa ispezione? Durante la pausa estiva, o durante le recenti vacanze di Natale, o il pomeriggio?

Alla Provincia erano state chieste aule in più, per lo meno una diversa sistemazione interna che permettesse di accogliere i nostri numerosi alunni, nulla è stato concesso. Ricordo, fra l’altro, che a Sansepolcro c’è un intero edificio scolastico in attesa di ristrutturazione: quello dell’istituto professionale Buitoni, al Campaccio, per il quale la stessa provincia paga un affitto a un privato per ospitare le sue classi in una ex azienda di informatica."

Da qui l'appello agli eletti in consiglio provinciale e in quello comunale:

"In conclusione chiedo ai rappresentanti dei cittadini che siedono nel consiglio Provinciale, ma anche in quello Comunale, che si preoccupino di garantire al massimo la funzionalità delle scuole, di ogni ordine e grado,  che si occupino della salute e della crescita dei loro futuri elettori, che rendano possibile andare a scuola, in presenza e in sicurezza, anche in questi tempi oscuri di quarantene e contagi a catena. Perché, ve lo dico da insegnante con trent’anni di esperienza, fare scuola significa andare a scuola, anche con tutta la buona volontà che si può impiegare per far sì che gli studenti non debbano naufragare nel, seppur dolce, mare di Internet per poter crescere e diventare cittadini. Lo strumento della Dad deve essere usato solo in casi estremi, legati alla epidemia, così dice la legge, in cui non sia possibile in nessun altro modo garantire la scuola in presenza. Non deve diventare il paravento dietro cui nascondere l’incapacità di organizzazione e di programmazione delle amministrazioni pubbliche.  Dalla ripresa della scuola nel 2022 sono già state prese decisioni di “chiusura” delle scuole a Sansepolcro, per lavori urgenti, per guasti e ora per ispezioni. Come rappresentante sindacale vorrei pubblicamente ricordare l’importanza cruciale che ha la scuola nella vita democratica, che i docenti e tutto il personale, nonostante tutto e con molte difficoltà, continuano il loro lavoro per contribuire a far crescere cittadini responsabili, capaci e consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri. Non so se sarà possibile un ripensamento, se potremo tornare prima a fare lezione in classe, quello che è certo è che, ancora una volta, si è scelta la soluzione più veloce, la strada più facile: ma non sono tutte uguali le strade, non arrivano tutte alla stessa destinazione, a volte su certe strade qualcuno si può perdere, e sappiamo bene quanto sia stato difficile il cammino delle studentesse e degli studenti che hanno “fatto dad” negli ultimi due anni scolastici."

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