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Corone d’alloro al Sacrario degli Slavi

L’ambasciatore era presente alla cerimonia. Innocenti:“Rinnoviamo amicizia tra i popoli”

Questa mattina si è rinnovata la tradizionale cerimonia di deposizione delle corone di alloro al Sacrario degli Slavi che si trova al cimitero di Sansepolcro. Erano presenti il sindaco Fabrizio Innocenti, l’ambasciatore sloveno SE Tomaž Kunstelj, una folta rappresentanza dell’ANPI, la Polizia Municipale e le forze dell’ordine.

Per Innocenti è stata la prima uscita ufficiale da sindaco, durante la quale ha sottolineato: “Siamo qui a rinnovare i sentimenti di amicizia fra due popoli, quello italiano e quello sloveno, che hanno vissuto nella loro storia fatti tremendi. Questo comune passato di dolore non ci divide ma ci unisce.

Anche questo nostro bellissimo territorio della Valtiberina è stato, purtroppo, teatro di misfatti. A pochi chilometri da qui, nel vicino Comune di Anghiari, sorgeva il Campo di Internamento di Renicci, dove vennero deportati, imprigionati e costretti in condizioni di vita terribili i prigionieri politici provenienti dalla allora Jugoslavia, soprattutto sloveni e croati. Accanto a questo però voglio ricordare che fra le motivazioni per le quali nel 1989 il Presidente della Repubblica ha conferito la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Città di Sansepolcro c’è anche l’aiuto che gli abitanti di Sansepolcro diedero ai prigionieri che fuggirono da Renicci. Subito dopo la fine della Guerra, all’Arma dei Carabinieri venne affidato il compito di ricostruire le ultime vicende dei prigionieri che erano deceduti a Renicci in modo da avere notizie per le famiglie e da umanizzare il più possibile i resti di uomini altrimenti destinati all’oblio. Nel 1973 fu creata questa parte monumentale nel cimitero cittadino dove vennero traslati i resti dei prigionieri e dei partigiani che erano stati in un primo tempo sepolti in modo più anonimo in altri cimiteri della zona. Oggi dobbiamo fare la nostra parte, che consiste essenzialmente nello strutturare un’azione educativa verso i giovani, nel lavorare sull’aspetto culturale e nel garantire il culto del ricordo. Siamo riuniti in questo sacrario per rendere doveroso omaggio alle 446 persone i cui resti mortali riposano in questo luogo. Ricordare questo drammatico passato comune, questo comune dolore che ci siamo inflitti vicendevolmente non deve essere solo un mero esercizio della memoria, ma deve costituire il fondamento per sentimenti rinnovati e rafforzati di amicizia, idonei a portare nuovo slancio ideale, sempre più alti valori morali all’interno delle nostre società all’insegna dei principi della pace, della democrazia, della libertà e della convivenza pacifica fra i popoli”.

Il Sacrario degli Slavi di Sansepolcro è uno dei pochi presenti in Italia, insieme a Roma, Gonars e Barletta. Al termine della cerimonia, la delegazione ha visitato il Museo Civico di Sansepolcro.

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