Anche i carabinieri forestali approfondiscono il caso del ritorno del castoro nel centro Italia, in particolare seguendo le tracce della colonia aretina che si sta sviluppando lungo il corso del fiume Tevere. Nel comune di Sansepolcro è stata scoperta la prima diga della zona realizzata da questi animali. La barriera è stata individuata lo scorso febbraio dal gruppo di ricercatori che ha certificato la ricomparsa di alcuni esemplari in Toscana a 500 anni dall'estinzione. E' la prima di cui si abbia notizia, infatti, almeno dal 1500, periodo in cui l'animale - che per tutto il Medioevo aveva popolato la regione - era scomparso.

A seguito delle spedizioni di un gruppo di biologi formato da Emiliano Mori e Andrea Viviano del Cnr (Consiglio nazionale delle riceche), Chiara Pucci e Davide Senserini, ricercatori liberi professionisti specializzati nella fauna selvatica e Giuseppe Mazza del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, difesa e certificazione), la presenza dell'animale è stata accertata, oltre che a Sansepolcro, anche a Murlo, Monticiano e Montalcino nel Senese, a Civitella Paganico nel Grossetano, a Città di Castello e Deruta nel Perugino, a Terni e a Mercatello sul Metauro, in provincia di Pesaro Urbino.

Castori a Sansepolcro: la diga e i tronchi rosicchiati

Nel biturgense ci sarebbe - secondo i ricercatori - una colonia formata presumibilmente da 4-6 esemplari. Nelle scorse ore, sulle loro tracce, c'erano anche i carabinieri forestali aretini.

Chi avrà realizzato questa diga e abbattuto questi alberi? E’ il nostro amico castoro europeo. Era scomparso dall’Italia da 500 anni, ma sembra essere ritornato in provincia di Arezzo. I Carabinieri Forestali monitorano la piccola colonia che si trova a Sansepolcro.

Castori a Sansepolcro (Foto carabinieri forestali)