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"Progetto Arco" per l'accompagnamento al lavoro delle persone svantaggiate

Iniziativa di Comune di Montevarchi, Cooperativa Giovani Valdarno e Asl Toscana Sud Est. 200mila euro di contributo per la presa in carico di circa 80 partecipanti

Il sindaco Silvia Chiassai Martini e l’assessore Stefano Tassi hanno presentato stamani in Palazzo Varchi il “progetto Arco”, cofinanziato dalla Conferenza dei Sindaci di cui Montevarchi è l’ente capofila, relativo all’avviso pubblico sui “Servizi di accompagnamento al lavoro per persone svantaggiate” promosso dalla Regione Toscana nell’ambito del Por 2014/2020- Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione – Asse B- Inclusione sociale e lotta alla povertà. 

Sono intervenute alla presentazione: la presidente della Cooperativa Giovani Valdarno, Anna Balocco, la responsabile U.F. Assistenza al Sociale dell’Asl Toscana Sud Est- Zona Distretto Valdarno, Dott.ssa Lorella Scirghi, il rappresentante del Consorzio COOB,Gianni Sacchetti e la vicepresidente della Cooperativa koiné, Elena Gatteschi. La Cooperativa Giovani Valdarno ha assunto il ruolo di soggetto presentatore dell’associazione temporanea di scopo, per ottenere il finanziamento regionale, costituta da: Comune di Montevarchi, Azienda Asl Toscana Sud- Est – Zona Valdarno; Athena Srl; Consorzio COOB; Consorzio Pegaso Network; Cooperativa koinè e Cooperativa Margherita.

Il progetto potrà avvalersi di un contributo di 200mila euro e ha costituito “un modello organizzativo integrato” per la presa in carico, al momento di circa 80 persone, di disoccupati/inoccupati che si trovano in  una condizione di svantaggio socio-economico e quindi in situazione di vulnerabilità. L’obiettivo è quello di aumentare l’occupazione nella zona del Valdarno, intercettando i bisogni dei singoli soggetti referenti attraverso l’attivazione di un “dialogo” costante con le imprese del territorio per dare le risposte necessarie e che siano, soprattutto, sostenibili nel tempo.

Le figure professionali che interverranno, in fasi distinte del percorso, sono: assistente sociale, psicologo, mediatore culturale, tutor stage che, in team con gli esperti di orientamento al lavoro, avranno il compito di monitorare e mappare le varie opportunità presenti nel territorio incrociandole con le caratteristiche e le competenze dei destinatari del progetto. E’ prevista anche l’attivazione di due percorsi formativi: uno nell’abito della manutenzione del verde, e uno nell’ambito delle mense scolastiche o ristorazione, per offrire una possibilità anche a coloro i quali non dispongono di competenze professionali specifiche, titoli di studio, o esprienze lavorative spendibili, al fine di ottenere un impiego che possa ridurre il disagio sociale.

L’analisi di contesto, condotta in fase di progettazione con i servizi sociali territoriali, le associazioni e le imprese coinvolte, ha delineato alcune peculiari condizioni di vulnerabilità riguardanti: persone disoccupate facenti parte di nuclei multiproblematici; giovani inoccupati, con bassa scolarizzazione, a rischio di cronicizzare la propria condizione a causa dell’assenza di reti familiari di sostegno, o persone in stato di disoccupazione/ inoccupazione e di svantagigo socio-economico; donne vittime di violenza di genere, sole o con figli, accolte in case famiglia e persone vittime di tratta.

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