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"Insegne dei negozi solo con caratteri della cultura occidentale". Rivolta contro il regolamento urbanistico di Montevarchi

Le critiche di Sinistra Civica Ecologista, Europa Verde, Montevarchi Democratica, Avanti Montevarchi che si aggiungono a quelle del Pd. E la nota dell'ex sindaco Grasso

"L'amministrazione comunale della sindaca Chiassai il 31 dicembre 2020 ha approvato un nuovo, sconclusionato regolamento per la tutela del centro storico di Montevarchi". Attacca così una nota congiunta sottoscritta da Sinistra Civica Ecologista, Europa Verde, Montevarchi Democratica, Avanti Montevarchi sul nuovo Regolamento per la tutela del centro storico di Montevarchi. Voci che si aggiungono a quella del Pd montevarchino e dell'ex sindaco Grasso, che riportiamo in calce.

La nota di Sinistra Civica Ecologista, Europa Verde, Montevarchi Democratica, Avanti Montevarchi

Dopo quasi 5 anni di governo della città, la giunta civico-leghista impone un regolamento anti-economico e discriminatorio, per dare l'impressione di fare qualcosa per la tutela e la valorizzazione del centro storico, visto che di concreto non è stato fatto nulla, a parte trasformare via Roma nella circonvallazione di Montevarchi e vendere i giardini Spinelli per farci l'ennesimo supermercato. Quante promesse sulla rinascita di Montevarchi in campagna elettorale! Le promesse non si sono però realizzate, qualsiasi cittadino può controllare con i propri occhi lo stato della pulizia delle strade, i cassonetti con i rifiuti accumulati fuori dai contenitori, lo spaccio ad ogni angolo, la fuga delle attività commerciali, la morte civile per le strade con la fine di iniziative culturali e ricreative.

Un bel fallimento per la giunta Chiassai che con il nuovo Regolamento spera di confondere le idee ai montevarchini! Quando niente va come avresti voluto si può dare la colpa a qualcun altro, in questo caso alle attività commerciali più legate ai cittadini di origine straniera,  sperando di scaricare così le proprie responsabilità. (Ma le organizzazione dei commercianti non hanno niente da dire?). I montevarchini ci cascheranno? Siamo convinti che non sarà così. Tanti giovani, e anche meno giovani, amano il kebab, i falafel, il riso basmati, la cucina cinese, le samosa fritte insieme al pane col salame, il lampredotto e i fegatelli.

Che brutta idea di città ha in testa questa giunta. Il regolamento per il decoro prevede cose palesemente contrarie al buon senso, alle normative generali ed è anche scritto con i piedi, quindi facilmente attaccabile con un ricorso amministrativo.

Al di là della sua inapplicabilità ci sono due cose che segnaliamo ai nostri concittadini: la prima è il carattere discriminatorio del regolamento, le norme vorrebbero attaccare i negozi e le attività gestiti da cittadini di origine straniera, la seconda che non è così e avremo conseguenze negative anche sui negozi tradizionali. Ci riferiamo in special modo a: 

Art. 3. b) esercizi di vicinato, settore alimentare/non alimentari, e attività di somministrazione di alimenti e bevande, aventi per oggetto prevalentemente la vendita/somministrazione di prodotti del territorio locale e della tradizione italiana che occupino almeno il 70% della superficie di vendita. Quanti sono i negozi che vendono quasi solo prodotti italiani? Le scarpe da ginnastica, l'abbigliamento sportivo, i cellulari e gli accessori per cellulari, l'elettronica in genere e tanto altro non vengono prodotti in Italia e tantomeno in Toscana, così toglieremo delle opportunità a chi volesse investire nel centro.

Art. 7.1 Nelle aree dei Centri storici, all’interno del tessuto medievale e nelle strade e piazze contermini, definite all’art. 2, è fatto divieto di vendita, e di vendita per asporto che può essere effettuata da chi è abilitato alla somministrazione, anche in forma temporanea, di alcolici di ogni gradazione, in qualunque contenitore, dalle ore 18,00 fino alle ore 6,00, ad eccezione del servizio al tavolo nell'ambito delle sole attività di somministrazione di alimenti e bevande. Il presente articolo non si applica ai soggetti organizzatori durante lo svolgimento di eventi e manifestazioni di qualsiasi natura patrocinati o organizzati dall'Amministrazione Comunale. 

La proibizione della vendita di alcolici dalle 18 alle 6, "in qualunque contenitore", vuol dire che non potremo andare al supermercato per una bottiglia di birra o di vino, recarsi all'enoteca per comprare una bottiglia di spumante per il compleanno, dopo le 18. Ovviamente neanche al bar a bere l'aperitivo se non ci sediamo al tavolino. Anche alle manifestazioni non patrocinate dal Comune niente brindisi dopo le 18. Immaginate manifestazioni politiche, iniziative di campagna elettorale, spettacoli... tutti a bocca asciutta a meno che non si tratti dei comizi della sindaca. Non commentiamo: "Le insegne devono essere espresse esclusivamente con caratteri della cultura occidentale (??? ), in lingua italiana, fatta eccezione per le parole ormai divenute parte del linguaggio italiano (quali?)". Dobbiamo cancellare questa iniziativa raffazzonata che non migliora la qualità del centro storico, blocca possibili nuove iniziative commerciali e divide la nostra comunità. 

La nota di Francesco Maria Grasso

Anche l'ex sindaco Grasso interviene:

Stamani ho finalmente trovato il tempo per scrivere compiutamente, con un minimo di attenzione, su che cosa penso del nuovo regolamento del nostro comune avente ad oggetto le attività permesse nel centro storico e più in generale sulle norme di comportamento dentro l'ovale.

Da oltre sei mesi sono costretto ad uscire dal Consiglio Comunale per le "cialtronerie politiche" ed ideologiche che questa destra sta approvando in commissione ed in aula senza un singolo intervento da parte dei consiglieri di maggioranza.

Questo è l'ultimo esempio in ordine di tempo con il quale questa destra che governa la nostra città vuol cambiare il volto della comunità.

La prima percezione che ho avuto quando ho letto il regolamento in commissione (in quei pochi giorni di tempo che di solito ci danno per leggere le proposte):

questo è un proclama pseudo-protezionistico, xenofobo, razzista e nondimeno menzognero.

Nell’ incipit si invoca la tutela “dell’interesse generale” e “della salute pubblica”....; nulla di più fittizio, dati alla mano su quanto fatto in questi anni dall’attuale amministrazione. Vogliamo parlare dell’erba alta in cui ancora si affoga, e dei giardini Spinelli? Ecc, ecc, ecc...

Poi ho ripensato ai “ bambini pane e olio”.

Lì mi fermo e capisco che oltre quello non si può andare.

La lesa dignità contro ogni diritto umano, dell’infanzia. La trasmutazione di ogni regola educativa dove i bambini sono stati chiamati a dare una lezione agli adulti.

Credo che si potesse partire da qui per delineare l’avvenire programmatico di governo dell’attuale amministrazione.

E così è stato. Carta canta ormai.

Chiedo a me stesso come avvocato se tale regolamento-mistificazione politica dell’ultimo secondo, volta essenzialmente a potenziare anche quei labili consensi a siffatta politica, sia compatibile con la nostra Costituzione.

Io vedo lesi molti artt .3, 4, 6, 10, 35, 41 ecc.

Credo che è tempo di fare qualcosa. Di muovere le acque laddove sono ancora stagnanti e tranquille. Montevarchi merita più dignità.

Tutte le forze di opposizione e le associazioni civiche del territorio si devono riunire per il progresso e la dignità calpestata di questa città per dare una risposta chiara ed inequivocabile contro la bassezza politica di questa destra che ha governato questa città negli ultimi cinque anni.

Prospettare ai montevarchini, oltre i rimedi giuridici specifici per annullare il regolamento, un progetto politico che cancelli dalle vicende sociali della nostra comunità il passaggio di questi "barbari politici" ricordando a tutti che dopo il pane ed olio ai bambini morosi, le soppressione dei giardini Spinelli ed il taglio indiscriminato degli alberi e del verde siamo giunti ad approvare regole assurde per il centro storico che riportano il medievo oscurantista nelle norme commerciali di Montevarchi.

Una grande alleanza di montevarchini illuminati e laboriosi che si impegnino a creare un campo largo di persone che cancellino l'esperienza ed il ricordo della giunta chiassai dalle vicende politiche della nostra città.

Non abbiamo altra strada ed il percorso è obbligato quando ci troviamo davanti a ciò che non risponde ai minimi parametri di condivisione del vivere civile.

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