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Comunità energetica Montevarchi: la Corte dei Conti esprime parere parzialmente negativo

Sulla vicenda è intervenuto il gruppo di minoranza Avanti Montevarchi: "Chiediamo alla sindaca e alla giunta risposte esaurienti"

Parere parzialmente negativo. Così laCorte dei Conti toscana si è espressa circa la costituzione della società consortile a responsabilità limitata “Comunità energetica di Montevarchi - Valdarno Scarl”. A dirlo sono gli atti firmati da Maria Annunziata Rucireta, presidente della sezione regionale dell'organo che, come noto, svolge funzioni di controllo in materia di contabilità pubblica. A supporto delle conclusioni tratte dalla magistratura contabile ci sarebbero “diverse criticità emerse in seguito all’esame dei documenti approvati dalla giunta municipale”.

Ma facciamo un passo indietro. Lo scorso gennaio l’amministrazione montevarchina ha trasmesso alla Corte dei Conti l’atto riguardante la creazione della società consortile “Comunità energetica di Montevarchi - Valdarno Scarl”. Tale realtà, tra i cui soci fondatori conta l’amministrazione comunale e la società concessionaria, sarebbe poi stata proprietaria, senza ricavarne profitto, “dell’impianto di produzione di energia rinnovabile messo nella disponibilità della Comunità Energetica”. Ciò nonostante, così come riportato nelle carte della magistratura “dall’esame condotto sull’atto deliberativo n. 5/2023, sono emerse diverse criticità”. Quali? Non vi sarebbero ragioni “fondanti la costituzione della società in esame” poiché “viene in rilievo non la scelta in sé dell’ente di partecipare a una comunità energetica rinnovabile, quanto la decisione di conseguire tale obiettivo mediante il ricorso a un modulo organizzativo di tipo societario. Non rinvenendo nella legislazione europea e nazionale alcuna disposizione che imponga l’adozione della forma societaria. La determinazione assunta dal Comune di Montevarchi di costituire una comunità energetica in forma di società avrebbe richiesto, da parte dell’ente, un analitico scrutinio sulla coerenza della partecipazione”.

Sempre stando alle motivazioni espresse dalla Corte dei Conti, “la decisione di costituire la nuova entità giuridica nelle forme del tipo “società consortile a responsabilità limitata” solleva dubbi di coerenza tra le clausole statutarie pattuite e le regole ordinarie di tale tipo societario. L’assenza integrale di un business plan (o di altra documentazione similare) sulla costituzione della Cer Montevarchi-Valdarno scarl ha, infine, precluso a questa Corte ogni valutazione circa la ragionevolezza, la completezza e l’attendibilità dell’operazione, sotto il profilo della sostenibilità finanziaria oggettiva. Ciò posto, va comunque ricordato che in caso di parere in tutto o in parte negativo, l’amministrazione pubblica interessata ha la facoltà di procedere egualmente; in tale ipotesi quest’ultima è, tuttavia, tenuta a motivare analiticamente le ragioni per le quali intenda discostarsi dal parere di questa Corte”.

La deliberazione completa della Corte dei Conti

L’affondo del gruppo consiliare Avanti Montevarchi

Se una delibera di giunta del marzo scorso ci aveva svelato che l’ amministrazione di Silvia Chiassai Martini è stata molto tardiva e inefficiente nel rendersi conto delle inadempienze contrattuali della società Engie che gestisce servizi derivanti da concessioni affidatele anche in tempi recenti, una deliberazione della Corte dei Conti aggiunge ulteriori “perle”. Questa volta sotto ai riflettori finisce il project financing , recentemente proposto e approvato per la costituzione della Comunità Energetica Rinnovabile. Un project presentato come una sorta di primato nazionale anche alle anestetizzate rappresentanze sociali ed economiche locali e “palese dimostrazione” della grande capacità di Chiassai Martini e della sua maggioranza. Per essere sinceri la Corte dei Conti ha aperto una istruttoria non tanto sul project, sul quale dichiara di non avere competenza, quanto su un atto connesso quale la costituzione di una società da parte del Comune con la società creata dai promotori il project, nello specifico una finanziaria e un operatore del settore delle telecomunicazioni. Una istruttoria che si è articolata con varie richieste di chiarimenti ai quali l’amministrazione non ha fornito risposte adeguate e convincenti sulle scelte fatte. Nei prossimi giorni spiegheremo in maniera chiara quanto la Corte dei Conti ha appurato. Ci interessa affermare che molti dei rilievi fatti danno ragione a quanto avevamo sostenuto nei dibattiti di consiglio comunale sia relativo al progetto sia per gli atti deliberati costitutivi della società sotto istruttoria. Consigli comunali nei quali una maggioranza che, sospettiamo, avesse scarsa o nulla conoscenza di quello che andava votando, usava, verso chi poneva riflessioni e problemi, parole sprezzanti e liquidatorie. È arrivato il momento di cominciare a costruire un’alternativa nuova a questa “classe dirigente” al governo locale che ha dimostrato ampiamente di non essere all’altezza del compito. Puntando a dibattere delle cose reali e non delle formulette che li contraddistinguono e dalle quali non riescono a liberarsi. Chiedendo in prima battuta di avere risposte ai quesiti che poniamo e ai dati che produrremo. Cosa che né la sindaca né i consiglieri di maggioranza amano (o non sanno) fare.

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