rotate-mobile
Montevarchi Montevarchi

Chiassai replica a D'Urso: "Si collabora cominciando a smettere di dire il falso"

Il primo cittadino di Montevarchi replica alle accuse del direttore generale della Asl

Il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini replica alle accuse del direttore generale della Asl.

“Per una volta sono d’accordo con il direttore D’Urso – afferma Chiassai Martini – Il Covid si combatte con la verità. Per questo motivo, smetta di dichiarare il falso. Questa Amministrazione si è attivata non per essere la più brava, ma perché ogni giorno il sindaco riceve decine di telefonate da cittadini disperati che non riescono a parlare con la Asl per la certificazione della quarantena, senza sapere se e quando faranno i tamponi. I cittadini non si lamentano degli operatori – non gli  permetto di mettermi in bocca tali affermazioni -  in quanto la colpa delle criticità non è dei medici, pediatri, operatori o dirigenti scolastici che sono esausti, ma la responsabilità è dei vertici di Asl e Regione. Tutti sapevano che in autunno ci sarebbe stata una seconda ondata, tuttavia non è stato previsto alcun aumento di personale sanitario e per evitare di ingolfare il servizio come già accaduto, soprattutto in Valdarno, dove la vallata è stata sempre gestita peggio di altre. Io non faccio polemica, come dice il direttore, nei confronti dei lavoratori che sono i nostri eroi, come i medici e gli infermieri, ai quali abbiamo sempre fornito le mascherine come gesto di collaborazione e non di contrapposizione". 

I punti della contesa per Chiassai

1 - Il Macchinario “decantato” dalla Sindaca, definito così da D’Urso, è una proposta della comunità di Montevarchi che si è mobilitata per l’ospedale e per la sanità pubblica. Una proposta che la Asl ha valutato, nel mese di aprile, rilasciando l’autorizzazione all’acquisto e alla donazione al nostro ospedale, e considerando lo strumento talmente valido che la Regione ne ha acquistati altri per i presidi ospedalieri della Toscana. Improvvisamente, proprio il macchinario di Montevarchi, è stato ritirato senza mai ricevere un documento che certifichi i motivi del ventilato malfunzionamento sottraendolo alla comunità. Un comportamento che pone due riflessioni: o la Asl non è stata in grado di valutare lo strumento, oppure il macchinario, secondo quanto dichiarato alla stampa, non era attendibile perché dava falsi positivi. In tal caso, vogliamo quindi parlare di tutti i falsi positivi riscontrati con le analisi che la Asl ha fatto, dove i risultati a volte erano diversi da  un laboratorio e L’altro? La Asl assicura che non ci sono più falsi positivi? Potrei fare una lista di cittadini che hanno riscontrato questa condizione. La valutazione del  macchinario è stata fatta dalla Asl che poteva, se “difettoso”, proporci un’alternativa che non è mai arrivata, per portare avanti il nostro progetto di aiutare la comunità. Questo dimostra chiaramente che la mancanza di collaborazione è della Asl non del Comune.

2 - Le mascherine, da parte vostra non sono state autorizzate benché le aziende avessero seguito tutte le disposizioni impartite da Estar. Gli stessi operatori, completamente sprovvisti di dispositivi di protezione individuale anche dentro all’ospedale, sono stati costretti  in piena emergenza a usare le mascherine chirurgiche anche per una settimana, per cui sono venuti di nascosto a chiederci aiuto, per cercare di tutelare la loro salute e quella degli altri. 

3 - Il direttore Asl, forse non si è accorto, che questa Amministrazione ha messo a disposizione della comunità i test sierologici da settembre dove i risultati e i risultati vengono letti correttamente da medici volontari che a titolo gratuito svolgono questa mansione con grande professionalità, quindi l’attendibilità della lettura non è in discussione.

4 - Questa Amministrazione non fa confusione tra test sierologici e test rapidi. Su ciò ho scritto proprio una lettera a D’Urso a cui ha riposto in ritardo e senza entrare nel merito. Lo informavo dell’avvio della campagna di screening sugli studenti di Montevarchi con i test sierologici e anche dell’acquisto di 1000 tamponi rapidi che adesso il Governo e la Regione hanno autorizzato per la gestione dei rientri a scuola per agevolare un sistema che è andato in tilt. Avendoli acquistati più di un mese fa, volevo metterli a disposizione per fare in modo che i ragazzi in quarantena potessero fare un test rapido per sapere se sono negativi o positivi al Covid in quanto sappiamo che i familiari possono comunque continuare ad uscire con alto rischio per la salute pubblica. Quindi probabilmente ha compreso male quanto ho dichiarato, siamo attrezzati di entrambi i dispositivi.

"Infine, mi preme precisare – continua il sindaco Chiassai Martini - che i miei interventi non sono politici. Io mi sono permessa di dire ad alta voce ciò che non sta funzionando nella sanità, secondo decine di famiglie. Quando i cittadini si rivolgono a me, sono abituata a rimboccarmi le maniche per trovare una soluzione. In questo momento, per la disorganizzazione della Asl, sono impotente perché posso soltanto ascoltare i cittadini in quanto i vertici Asl non hanno mai voluto collaborare con chi ha dimostrato soltanto la volontà di aiutare la sanità pubblica. Se non si è reso conto del malessere dei cittadini per questa assurda gestione, se vuole, la faccio contattare da chi mi chiama disperato così può prendere atto della verità che inspiegabilmente lei continua a negare sui giornali”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chiassai replica a D'Urso: "Si collabora cominciando a smettere di dire il falso"

ArezzoNotizie è in caricamento