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Chiassai: "Non accetto da Csai Impianti alcun ricatto per la chiusura di Podere Rota"

Il primo cittadino: "Il contenimento delle tariffe è deciso dai comuni e non può essere condizionato dai gestori degli impianti"

Il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai replica al Csai Impianti riguardo la chiusura della discarica di Potere Rota e sull'innalzamenti delle tariffe.

Lavori a Podere a Rota, Montevarchi dice no agli aumenti della tariffa
 

“Non accetto da Csai Impianti alcun ricatto su innalzamenti delle tariffe per la chiusura di Podere Rota o per la cessazione di tonnellate di rifiuti provenenti dal resto della Toscana, se non da fuori regione – afferma il sindaco Chiassai Martini -. Questo terrorismo deve finire. Il contenimento delle tariffe è deciso dai comuni e non può essere condizionato dai gestori degli impianti. E’ necessaria una programmazione dei rifiuti, come indicano le direttive europee, basata sull’economia circolare e sull’utilizzo residuale delle discariche, in cui l’ambito ottimale di smaltimento torni ad essere il confine provinciale. Il futuro è questo. I comuni stanno facendo sforzi notevoli per aumentare le percentuali di raccolta differenziata anche per evitare l’aumento della Tari, per il pagamento di ecotasse o di multe sui conferimenti diretti in discarica. Non è una mia opinione, ma della Regione i cui dati e documenti attestano che i volumi di Podere Rota siano in progressivo esaurimento entro il 2021, senza ulteriori autorizzazioni per nuovi ampliamenti. Non è una mia opinione, ma è indicato nel Piano regionale dei rifiuti del 2014 che ogni area della Toscana, compresa quella fiorentina, avrebbe dovuto raggiungere un’autonomia impiantistica. La grande assente è infatti la Regione, con le sue politiche fallimentari sui rifiuti caratterizzate da mancati obiettivi per il quale il Valdarno non può continuare ad essere la pattumiera di Firenze per soddisfare inadempienze, esigenze di business o magari per le minacce di aumentare le tariffe. Lo smaltimento dei rifiuti è un servizio di pubblica utilità che non deve seguire più la logica del profitto per il quale se diminuiscono le tonnellate in discarica, aumentano le tariffe per i cittadini. Per questo motivo, abbiamo rifiutato categoricamente la richiesta di Csai di attivare, dal 2021, una tariffa di conferimento di 7,63 euro a tonnellata, che grava sui cittadini, per coprire costi maggiorati del 60% riferiti ad accordi e lavori stabiliti nel 2011, quando ancora non ero né Sindaco, né Presidente di Provincia, ma indispensabili per l’autorizzazione all’ampliamento. La reale speculazione invece è quella di Csai in cui il budget societario viene definito positivo tenendo conto anche dell’incidenza per i prossimi anni degli oneri per questo adeguamento tariffario. Montevarchi sa benissimo di essere socio di Csai, ma si omette furbescamente di ricordare che è stata deliberata dal consiglio comunale la dismissione delle quote perché considerate non più strategiche ai fini istituzionali, con la necessità di puntare a soluzioni alternative allo sfruttamento del territorio valdarnese, ai disagi subiti dalla popolazione, ai rischi per l’ambiente e la salute”.

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