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Ambiente: il Canale Battagli di Montevarchi resta al demanio

In quarta commissione, licenziata la proposta di legge che blocca il processo di cessione introdotto con la prima variazione di bilancio 2018

Il Canale Battagli di Montevarchi resta al demanio. Il processo di cessione introdotto con la prima variazione di bilancio 2018 sarà bloccato e il sistema artificiale nato in epoca medievale per portare l’acqua nei campi e che tuttora svolge funzioni irrigue, industriali e di usi civici, verrà ricondotto alla disciplina dei consorzi di bonifica, in particolare nella fattispecie dell’articolo 27 bis, comma 1 della legge regionale 79/2012.

È quanto deciso in commissione ambiente del consiglio regionale, presieduta da Stefano Baccelli (Pd) che nella seduta di oggi, mercoledì 5 giugno, ha licenziato all’unanimità la proposta di legge che abroga l’articolo 16 della 37/2018, ossia le disposizioni per la gestione in concessione del canale introdotte perché, almeno in un primo momento, si pensava fosse esaurita la sua originaria funzionalità demaniale.

Da una ricognizione effettuata congiuntamente dai comuni interessati, Consorzio di bonifica Alto Valdarno e Genio civile Valdarno Inferiore, è emerso che il 'Berignolo' o 'Gora', appellativi con sui si è soliti definire il canale, costituisce un sistema artificiale che assolve funzioni di captazione, adduzione e distribuzione delle acque utilizzate a fini agricoli o idropotabili, funzioni di scolo, di drenaggio urbano, ulteriori funzioni promiscue. È quindi venuto meno il presupposto per l’applicazione del processo previsto all’articolo 16, in quanto le funzioni che assolve sono pienamente riconducibili alla disciplina dei consorzi di bonifica.

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